Sei Nazioni under 20 – Salite tutti sulla giostra: l’analisi del successo dell’Italia

Mischia ordinata e placcaggi avanzanti: le chiavi del successo azzurro contro una Scozia dominata per 80 minuti

Sei Nazioni under 20 - Salite tutti sulla giostra: l'analisi del successo dell'Italia (ph. Mattia Radoni)

Sei Nazioni under 20 – Salite tutti sulla giostra: l’analisi del successo dell’Italia (ph. Mattia Radoni)

Prego, salite tutti sulla giostra. È stato più o meno questo il messaggio inviato dagli azzurrini alla prima mischia ordinata di Italia-Scozia, che ha poi fruttato la penaltouche della prima meta. Il successo di Monigo – due su due in casa – nasce da un pacchetto ancora una volta dominante, con Rizzoli protagonista anche nella battaglia in mezzo al campo. Gli azzurrini hanno fatto un bel salto di qualità anche in rimessa laterale, dominata in lungo e in largo da Ortombina, unita a una grande prova difensiva, con placcaggi sempre avanzanti e scozzesi costantemente respinti indietro.

Paradossalmente, resta il rammarico di un punto di bonus che poteva essere portato a casa e che avrebbe ulteriormente migliorato la classifica dell’Italia, ma si tratta di dettagli: bisognava vincere e si è vinto, bisognava ottenere il quarto posto ed è arrivato. E adesso c’è da difenderlo nell’ultima sfida contro il Galles, che per quanto fatto vedere nel torneo è parso alla portata degli azzurrini.

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La chiave di questo successo, ancor più che nelle tre mete azzurre, sta nei primi 5 minuti del secondo tempo, quando la Scozia torna in campo in modalità assalto. Tiene il pallone, gioca, carica, le prova tutte, ma non guadagna un metro. Una volta respinti al mittente gli scozzesi, gli azzurrini vanno dall’altra parte, allungano con il piede di Sante e poi chiudono la questione con la meta di Ferrari, nata ancora una volta da una mischia scozzese accartocciata e impacchettata dal trio Rizzoli-Frangini-Genovese.

A mettere la ciliegina sulla torta c’è poi la qualità offensiva dei ragazzi, con Mey che si è dimostrato la solita spina nel fianco nel gioco aperto, i primi 8 uomini sempre avanzanti, la mediana Garbisi-Sante sugli scudi e la coppia di centri Fusari-Passarella sempre solida e affidabile. Resta da rivedere ancora la disciplina: i 13 calci di punizione concessi, pur in una partita dominata, fortunatamente non hanno pesato come i 14 ricevuti in Irlanda, ma sono un segnale a cui prestare molta attenzione in vista della sfida col Galles.

In particolare, l’Italia ha preso 6 calci per fuorigioco, che spesso hanno risolto il problema a una Scozia che non sapeva dove girarsi per trovare un po’ di avanzamento. Attenzione anche agli errori di handling, ben 14, che di fanno hanno impedito all’Italia di ottenere la quarta meta.

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Si tratta di dettagli, ma quando si sale livello ogni virgola diventa importante. Questo sicuramente Massimo Brunello lo sa, e adesso c’è solo da godersi un meritatissimo successo, che non solo permette all’Italia di eguagliare il suo miglior risultato a livello under 20 (2 vittorie nel 2018) ma la porta anche a giocarsi uno storico terzo successo nel torneo.

Francesco Palma

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