Il ct e il capitano fissano il punto in merito al percorso che ha portato gli Azzurri a imporsi a Cardiff
Al termine di Galles-Italia, è tempo di parole e di analisi. Il ct Kieran Crowley e il capitano Michele Lamaro si sono sottoposti alle domande e alle curiosità dei giornalisti italiani e stranieri. Ecco le loro risposte.
Il primo a parlare è stato il commissario tecnico che ha così esordito: “Prima di tutto voglio dire che abbiamo avuto l’occasione in questa partita di parlare e congratularci con una leggenda assoluta come Alun Wyn Jones che oggi ha toccato il traguardo dei 150 caps”.
Sull’avvicinamento alla gara: “Non è stata una settimana facile. Abbiamo avuto un po’ di giocatori influenzati (ci ha tenuto a sgombrare il campo da positività, ndr) e alle prese con degli acciacchi. Ci siamo dovuti ricalibrare con lo staff e con i ragazzi, per questo mi vorrei complimentare davvero con tutti per quello che abbiamo fatto”.
Sulla disciplina: “Abbiamo degli obiettivi e ci stiamo lavorando. Ci stiamo adattando allo stile e alle “richieste” delle varie partite. Questa è un’area del gioco sulla quale dobbiamo continuare a spingere. Oggi mi è piaciuto molto il modo in cui abbiamo rallentato i loro drive. Per il resto – scherza – analizzeremo il tutto dopo esserci bevuti un paio di birre stasera”.
Su Ange Capuozzo: “E’ un giocatore molto intelligente e si è visto nell’ultima azione. Non ha una grande taglia, ma come allenatore, col mio staff, ho la volontà di lavorare sulle sue qualità. Davanti a lui ha un futuro radioso”.
Sull’Italia “fuori dal Sei Nazioni”, domanda rivoltagli dalla stampa estera: “Non sta a noi decidere queste cose. Noi ci concentriamo sul campo. Capisco che la gente possa averlo pensato, ora però sarà un po’ più difficile dirlo”.
Qui invece le parole di Lamaro
Il capitano commenta così la storica affermazione: “Questa vittoria non arriva per il lavoro di una settimana. E’ frutto di un processo che proviene da novembre. Oggi, in particolare, siamo riusciti a mettere insieme tutti i tasselli, stare nella partita, anche se a volte abbiamo concesso dei punti facili, e poi cogliere l’occasione giusta per vincere. Più riesci a stare a contatto degli avversari e più chiaramente avrai chance di vincere. Contro la Scozia, ad esempio, nell’ultimo quarto di gara avevamo chiuso bene, ma non eravamo riusciti a stare vicini a loro, qui invece le cose sono andate in maniera diversa”.
Sulla rottura della maledizione riguardante le 36 sconfitte consecutive: “Sapevamo di questo dato, ma in tanti di noi all’interno del gruppo ne avevano giocate, personalmente, solo nove o dieci. Noi pensiamo a noi, stiamo crescendo e ci godiamo questo successo che sappiamo essere importante anche per il movimento”.
Un ultimo pensiero di Lamaro: “Durante il Sei Nazioni siamo cresciuti e siamo totalmente confidenti nel processo che abbiamo intrapreso. Le azioni di oggi, come ad esempio quella del tenuto alto negli ultimi dieci minuti, ha fatto vedere quello che stiamo facendo. Paolo Garbisi ed Edo Padovani con i loro calci sono stati bravissimi nel regalarci punti importanti”.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.