La coppia Capuozzo-Padovani decide il match allo scadere. Ioane, Lamaro e Fischetti immensi. Tra i gallesi si salvano Adams e Lake, ma che disastro Biggar
L’Italia s’è desta. A Cardiff gli azzurri hanno conquistato il primo, storico successo in terra gallese nella storia del Sei Nazioni, terza vittoria esterna nel torneo dopo le due in Scozia del 2007 e 2015. Una vittoria maturata grazie a una prestazione collettiva di altissimo livello: tutti hanno fatto la loro parte (e per questo non ci sono insufficienze), a dimostrazione che oggi le partite si giocano in 23. Svettano come sempre i soliti Ioane, Lamaro e Fischetti, insieme alla coppia Capuozzo-Padovani che ha deciso il match con la meta allo scadere. Tra i gallesi sono in pochi a salvarsi: oltre al player of the match Josh Adams (su cui però pesa il placcaggio mancato su Capuozzo) svetta l’ottimo Dewi Lake. Biggar un disastro non solo in mezzo al campo, ma soprattutto nelle scelte tattiche.
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Le pagelle dell’Italia
Ange Capuozzo 8 – Primo tempo di grande solidità, nonostante i pochi palloni toccati. Non è una partita per gli estremi (e infatti anche McNicholl fa molta fatica palla in mano) ma in difesa ci mette del suo. Un solo errore all’inizio, quando si isola e concede un penalty al Galles, poi salva su Rees-Zammit con un gran placcaggio nel primo tempo, va a cercare lavoro in mezzo al campo, quando serve riparte con coraggio e quando tutto sembra finito si inventa una giocata che cambia la partita.
Edoardo Padovani 8 – Partita sontuosa, a completamento di un torneo che lo ha visto crescere giornata dopo giornata. Piede caldo sia dalla piazzola (due calci da casa sua) che in campo aperto, sempre ordinato e preciso. È presente anche in attacco e alla fine arriva la ciliegina sulla torta della meta che decide il match.
Ignacio Brex 7.5 – Passa 80 minuti a mettere nel mirino le gambe dei gallesi, e le prende praticamente sempre. Sbaglia solo una volta, in occasione della meta di Josh Adams, ma per il resto è impeccabile.
Leonardo Marin 7.5 – Smentisce tutte le critiche sulla sua presunta poca attitudine difensiva con uno score mostruoso in difesa: 16 placcaggi riusciti su 16 tentativi. Palla in mano, nonostante la giovane età e il ruolo non suo, fa tutto quello che deve fare. E poi ha una gran testa, che è la cosa più importante.
Monty Ioane 8 – Solita, immensa prova dell’ala del Benetton. Finalmente innescato con maggiore continuità, è praticamente imprendibile. I gallesi non lo vedono nemmeno col binocolo, e quando va a contatto è sempre avanzante. Il voto avrebbe potuto essere ancora più alto senza quella meta divorata con Pettinelli liberissimo alla sua destra, ma col Sei Nazioni che ha fatto glielo si perdona.
Paolo Garbisi 7.5 – Nella giornata più importante ritrova la freschezza e la solidità che serviva, e dal suo 4 su 4 al piede arrivano 11 punti fondamentali.
Callum Braley 7 – Si riscatta dopo l’opaca prova dell’Olimpico con una gestione di gara perfetta, senza sbavature e senza strafare. Tiene continuamente d’occhio i giri del motore azzurro e fa giocare i compagni al ritmo che serviva per mettere in difficoltà il Galles.
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Toa Halafihi 7.5 – In quel di Cardiff si dimostra più abrasivo dei maestri gallesi, e già questo basterebbe. La vittoria e la prestazione sono la ciliegina sulla torta di un torneo giocato su standard molto alti.
Michele Lamaro 8.5 – Per un po’ di tempo i gallesi si guarderanno intorno prima di uscire di casa, per paura che spunti Lamaro dal lato cieco.
Giovanni Pettinelli 7.5 – Non sarà spettacolare come altre terze in giro per il mondo, ma uno come lui serve sempre come il pane. È praticamente ovunque: workrate di altissimo livello e 12 placcaggi riusciti. Peccato per quel pallone non servitogli da Ioane.
Federico Ruzza 7.5 – È stato il Sei Nazioni della sua consacrazione. Sempre tra i migliori, anche quando le cose andavano male, anche a Cardiff ha tirato fuori la solita prestazione di quantità e qualità.
Marco Fuser 7 – È uno di quei giocatori poco appariscenti, ma dei quali si percepisce la mancanza quando non ci sono. E Fuser in queste partite è mancato. Non è un caso che l’Italia inizi a scricchiolare proprio dopo la sua uscita dal campo.
Pietro Ceccarelli 7 – Esperienza e affidabilità. Ha sbagliato una sola partita, contro la Scozia, ma per il resto ha fatto sempre il suo. Si ripete a Cardiff, e la mischia vincente del finale di primo tempo è la ciliegina sulla torta.
Giacomo Nicotera 7 – Al lancio si era già dimostrato affidabile contro la Scozia. Mancava però la prestazione in campo aperto: adesso è arrivata. Mette a segno 12 placcaggi e conquista il tenuto che vale il 6-0 di Padovani.
Danilo Fischetti 9 – Fa passare una bruttissima giornata a Dillon Lewis in mischia ordinata, in mezzo al campo è la solita spina nel fianco in ogni raggruppamento, e quella corsa sul calcio di Lamaro che porta al penalty del 15-14 vale il prezzo del biglietto e una discreta fetta di questa vittoria. Immenso.
Dalla panchina:
Luca Bigi 6 – Entra per Nicotera al 52′ e in mezz’ora fa quello che deve fare. Gli sfugge Josh Adams sulla terza meta, ma non è il solo ad avere colpe.
Cherif Traoré 6.5 – In una partita come quella di Cardiff la sua fisicità ha fatto molto comodo
Filippo Alongi 7 – Convocato solo 5 giorni prima, si ritrova catapultato nella lista dei 23 a poche ore dalla gara, ma quando scende in campo sembra tutto meno che un esordiente. Nonostante la stagione difficile fino a questo momento, resta uno dei migliori prospetti futuri in prima linea, e a Cardiff lo ha dimostrato.
David Sisi s.v. – Entra a 5 minuti dalla fine, partecipa anche lui alla meritata gioia finale.
Niccolò Cannone 7.5 – Nelle partite precedenti era mancato l’apporto della panchina. La scelta di Crowley di tenere per la ripresa uno dei migliori azzurri di questo torneo ha pagato, perché in poco più di mezz’ora Cannone mette a referto 12 placcaggi riusciti, senza errori.
Abraham Steyn 7 – Compensa il non essere al 100% con l’esperienza, e soprattutto fa un miracolo su Wyn Jones che già pregustava la meta che avrebbe chiuso la partita.
Alessandro Fusco 6.5 – Per un mediano elettrico come lui non era facile adattarsi subito a una partita in cui serviva giocare a ritmi bassi, ma nel giro di pochi minuti si adegua e dimostra ancora una volta di poter stare a questo livello.
Marco Zanon 7 – Come per Cannone, il fatto che vada in panchina è tutt’altro che una bocciatura, perché quando entra dà qualità e freschezza a una squadra che aveva sempre faticato dal punto di vista della continuità.
Le pagelle del Galles
Johnny McNicholl 5, Louis Rees-Zammit 5.5, Owen Watkin 6.5, Uilisi Halaholo 4, Josh Adams 7, Dan Biggar 4.5, Gareth Davies 5, Taulupe Faletau 5.5, Josh Navidi 5, Seb Davies 4.5, Alun Wyn Jones 6.5, Adam Beard 5, Dillon Lewis 4, Dewi Lake 7, Gareth Thomas 4.5
A disposizione: Bradley Roberts s.v., Wyn Jones 6, Leon Brown 6.5, Will Rowlands 4, Ross Moriarty 5, Kieran Hardy 4, Callum Sheedy 4, Nick Tompkins 5.5
Francesco Palma
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