Nella conferenza stampa di fine Sei Nazioni il commissario tecnico transalpino si è commosso di fronte ai media
Anche l’imperturbabile Fabien Galthié, capo allenatore della Francia campione del Sei Nazioni 2022, si lascia andare alle emozioni. Lui che sembra sempre aver dentro la tempesta nonostante la gelida facciata, lui che nella sua carriera di allenatore ha più volte perso le staffe in maniera esagerata, non è solito dimostrare commozione e gioia.
Invece è accaduto alla conferenza stampa di chiusura del Sei Nazioni 2022. In apertura dell’evento con i media, la federazione ha proiettato un video celebrativo dell’epopea dei Bleus, al termine del quale il tecnico non è riuscito a trattenere qualche lacrima.
“Qualche volta, ho ricevuto delle telefonate da allenatori o presidenti che hanno sofferto il fatto che selezionassi certi loro giocatori. Capisco quel tipo di sofferenza: un giorno riusciremo a trovarci d’accordo su un calendario che riesca ad essere conveniente per tutti – ha dichiarato Galthié, che ha fra i principali meriti quello di essere riuscito ad ottenere accordi proficui fra club e federazione, come nessuno dei suoi predecessori aveva fatto – Dicono che abbiamo del potenziale, qui in Francia, avete visto che succede se lo sviluppiamo: eravamo un gigante che dormiva. Siamo tornati ad esserlo, quel gigante, tutto qui.”
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Se si guarda solo alla dimensione della rosa, la Francia è stata in grado di allenarsi durante tutto il Sei Nazioni con 42 giocatori in ritiro, il numero più alto tra tutte le squadre. E al di là di Galthié e di Shaun Edwards, i due tecnici maggiormente sotto i riflettori, anche tutto lo staff ha avuto la sua parte nel risultato finale: la conquista del Grande Slam.
“Il nostro staff conta 29 persone. Proviamo a non lasciare niente al caso. Se l’area di meta di Cardiff è di 8 metri, quella del nostro campo d’allenamento sarà uguale. Se la larghezza del campo di Murrayfield è 64 metri, cercheremo di averla uguale nel nostro spazio di allenamento settimanale. Lo facciamo assomigliare il più possibile al nostro futuro campo di battaglia.”
“Durante tutta la competizione abbiamo cercato di portare in ritiro alcuni esempi a cui ispirarci. Patrick Sebastien (attore e cantante francese, oltre che ex presidente del Brive) ci ha dato molto, senza filtri. Ci ha fatto cantare. È importante cantare insieme. C’è stato Jean-Louis Albert (cantautore rock), che è stato anche un mediano di mischia, e tanti altri. È l’energia che ti fa vincere le partite.”
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“Vogliamo condividere, dare speranza. Tutti i ragazzi possono sognare di portare un giorno la maglia della Francia. Tutti coloro che sono in Nationale, in Fédérale, nei centri di formazioni o in ProD2 possono sperare di esserci e farcela. Come l’hanno fatto Momo Haouas e Gabin Villiere, ad esempio. Questa maglia la prende chi la vuole di più.”
Intanto, Fabien Galthié è stato contattato dai Barbarians per allenare il prestigioso club a inviti il prossimo 19 giugno contro l’Inghilterra a Twickenham: “Sono stato contattato dai Barbarians dopo la partita che la Francia ha giocato con gli All Blacks per affrontare l’Inghilterra il prossimo 19 giugno.”
“Con lo staff, siamo dell’idea di allenarsi ad allenare, prima di cominciare una nuova competizione. Sarà un grande onore allenare i Baabaas. Mi hanno chiesto di selezionare George Kruis, Danny Care, Finn Russell, Ngani Laumapre, Cheslin Kolbe, Semi Radradra. Gli altri saranno giocatori francesi non impegnati nelle qualificazioni per le semifinali del Top 14.”
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