Un rapporto appena pubblicato fa una fotografia economica e di popolarità sul mondo sportivo italiano
È stato presentato ieri al CONI il rapporto annuale sul sistema sportivo italiano realizzato dall’Osservatorio sullo Sport System italiano sviluppato da Banca IFIS. Il quadro va a sottolineare come, nonostante gli ultimi due anni siano stati fortemente condizionati dalla pandemia, il sistema sportivo nazionale abbia sostanzialmente retto e nel 2021 si sia assistito già a una ripresa sia per quanto riguarda il numero dei praticanti che per il valore economico che questi creano.
Se infatti nel 2019 lo sport valeva il 3,6% del Pil italiano (95,9 miliardi di euro), dopo l’inevitabile crollo del 31% avvenuto nel 2020 (riducendo la cifra a 66,3) nel 2021 è arrivata una discreta ripresa che ha segnato un più 19% portando il Pil sportivo a 78,8 miliardi.
Oltre alle evidenze economiche lo studio, porta alla luce diversi aspetti utili a generare una fotografia dello sport italiano anche sotto altri profili (anche se va tenuto conto che, per quanto le fonti siano sicuramente attendibili, i dati che emergono non possono necessariamente essere del tutto completi). Un primo dato sicuramente interessante è quello relativo alle persone interessate allo sport e alle discipline specifiche. Sarebbero ben 35 milioni gli italiani interessati al mondo sportivo (circa il 61% della popolazione maggiorenne) di cui il 55% uomini e il 45% donne, mentre i praticanti sarebbero circa 15.5 milioni (63% di genere maschile e 37% femminile).
Quanti sono gli interessati al rugby in Italia?
Nel grande insieme degli interessati, la disciplina più seguita è naturalmente il calcio che coinvolge circa il 50% (ovvero 17,5 milioni di persone). Dietro il mondo del pallone però ci sono, non così distanti, altre discipline alcune delle quali raggiungono o superano il 30% nel dato dello studio: nuoto (36%), tennis (35%), sport motoristici (34%), ciclismo (33%) e atletica (30%) hanno valori quantomeno importanti. Pallavolo, sci e pallacanestro si inseriscono appena dietro con valori compresi tra il 25 e il 29%, con il rugby che, sempre secondo lo studio, raggiunge il 9% dei circa 35 milioni di italiani e italiane interessate.
Un dato, quello relativo al rugby, che – per quanto possa sembrare fin troppo generoso in termini di numeri, ma non è detto che non lo siano anche quelli relativi ad altre discipline – ci da sicuramente una dimensione e un valido termine di paragone di dove si collochi a livello di popolarità il mondo della ovale nel nostro paese e che, aggiungiamo noi, dovrebbe farci riflettere sulle ragioni per cui sponsor, giornali televisioni e media in generale facciano un certo tipo di investimento (in termini economici, di spazio e interesse) sul nostro sport.
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Frazionando questo dato relativo del 9% di interessati al rugby, risulta anche che lo sport ovale, assieme al calcio, sia quello dove la componente maschile è più alta (73%, calcio 70%) rispetto a quella femminile. Le discipline che invece raccolgono più interesse da parte delle donne sono il nuoto e la pallavolo, con dati che raggiungono il 53 e il 47%.
Per chi volesse approfondire il documento completo dell’osservatorio sullo Sport System Italiano è consultabile a questo link.
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