Il turno parte forte con il big match tra Francia e Irlanda, prosegue con la sfida fra Galles e Scozia e si chiude a Parma con le Azzurre
Parte forte la seconda giornata del Sei Nazioni femminile. Se il primo turno ha tutto sommato rispettato le aspettative della vigilia, l’Irlanda è forse l’unica squadra a potersi dire sorpresa e delusa della sconfitta rimediata contro il Galles, ma avrà l’opportunità di cercare immediato riscatto all’Ernest Wallon di Tolosa, dove la Francia attende le giocatrici in maglia verde.
Sarà la partita che aprirà la giornata, alle 15:15 del prossimo 2 aprile, e forse quella che attirerà la maggior parte delle attenzioni, anche se prevedere una sconfitta delle Bleues viste domenica scorsa contro l’Italia è un esagerato azzardo.
Lo strapotere fisico e il ritmo di gioco messo in mostra dalle transalpine non sembra poter essere arginato da una squadra irlandese che, nonostante alcuni pregevoli sprazzi di bel gioco, la settimana scorsa è crollata proprio con l’andare avanti della partita e l’accumularsi della fatica.
Il capo allenatore Thomas Darracq ha selezionato un XV con 7 cambi rispetto alla settimana scorsa, con Boulard e Sansus che si riprendono la maglia da titolari dopo aver figurato alla grande nella ripresa contro le Azzurre. Romane Menagere si sposta a numero 8 e in prima linea Laure Touyé proverà a risolvere i problemi in rimessa laterale denunciati la scorsa settimana, specie con il lancio di Agathe Sochat, esclusa per questo turno.
Replica invece le stesse 23 giocatrici Greg McWilliams: “Siamo consci della sfida che ci attende questa settimana, ma abbiamo preparato bene la partita, abbiamo preso le cose positive dalla gara d’apertura e implementato gli insegnamenti tratti sul campo d’allenamento. Per noi questa è una grande opportunità come gruppo di giocare contro una delle migliori squadre al mondo e metterci alla prova in questa fase della nostra avventura insieme.”
Le formazioni di Francia-Irlanda
Francia: 15 Emilie Boulard, 14 Cyrielle Banet, 13 Maelle Filopon, 12 Gabrielle Vernier, 11 Melissande Llorens, 10 Caroline Drouin, 9 Laure Sansus, 8 Romane Menager, 7 Gaelle Hermet (c), 6 Axelle Berthomieu, 5 Audrey Forlani, 4 Madoussou Fall, 3 Clara Joyeaux, 2 Laure Touyé, 1 Coco Lindelauf
A disposizione: 16 Celia Domain, 17 Annaelle Deshayes, 18 Assia Khalfaoui, 19 Celine Ferer, 20 Julie Annery, 21 Alexandra Chambon, 22 Jessy Remouliere, 23 Chloe Jacquet
Irlanda: 15 Eimear Considine, 14 Amee-Leigh Murphy Crowe, 13 Eve Higgins, 12 Stacey Flood, 11 Lucy Mulhall, 10 Nicole Cronin, 9 Aoibheann Reilly, 8 Brittany Hogan, 7 Edel McMahon, 6 Dorothy Wall, 5 Sam Monaghan, 4 Nichola Fryday, 3 Katie O’Dwyer, 2 Neve Jones, 1 Linda Djougang
A disposizione: 16 Emma Hooban, 17 Chloe Pearse, 18 Christy Haney, 19 Anna McGann, 20 Hannah O’Connor, 21 Kathryn Dane, 22 Enya Breen, 23 Beibhinn Parsons
Anche il Galles non cambia niente nelle 23 che hanno battuto l’Irlanda e regalato grande entusiasmo al rugby femminile gallese con la rimonta dello scorso fine settimana.
Per Siwan Lillicrap e compagne la sfida in casa contro la Scozia rappresenta un’opportunità importantissima di ergersi subito a due vittorie nel Torneo e mettere in chiaro quale sia la squadra con i crismi della favorita per il terzo posto finale.
La squadra ospite dovrà fare a meno di Chloe Rollie, forse l’arma offensiva più importante sulla linea arretrata, e della flanker Rachel McLachlan.
Attenzione però a non sottovalutare la Scozia. Certo, la sconfitta contro l’Inghilterra ha avuto un passivo pesante (5-57), ma le cose saranno diverse ora che le atlete tornano ad avere di fronte avversarie dello stesso livello. La recente forma della squadra, che prima dell’Inghilterra aveva vinto 4 partite consecutive, rende più in equilibrio una partita che vede le padrone di casa favorite, ma non di molto.
Le formazioni di Galles-Scozia
Galles: 15 Kayleigh Powell, 14 Lisa Neumann, 13 Hannah Jones, 12 Kerin Lake, 11 Jasmine Joyce, 10 Elinor Snowsill, 9 Keira Bevan, 8 Siwan Lillicrap (C), 7 Alex Callender, 6 Alisha Butchers, 5 Gwen Crabb, 4 Natalia John, 3 Cerys Hale, 2 Carys Phillips, 1 Gwenllian Pyrs.
A disposizione: 16 Kelsey Jones, 17 Cara Hope, 18 Donna Rose, 19 Sioned Harries, 20 Bethan Lewis, 21 Ffion Lewis, 22 Robyn Wilkins, 23 Sisilia Tuipulotu
Scozia: 15 Shona Campbell, 14 Rhona Lloyd, 13 Emma Orr, 12 Lisa Thomson, 11 Megan Gaffney, 10 Helen Nelson, 9 Jenny Maxwell, 8 Jade Konkel, 7 Evie Gallagher, 6 Rachel Malcolm (C), 5 Sarah Bonar, 4 Emma Wassell, 3 Christine Belisle, 2 Lana Skeldon, 1 Leah Bartlett
A disposizione: 16 Jodie Rettie, 17 Panashe Muzambe, 18 Katie Dougan, 19 Lyndsay O’Donnell, 20 Louise McMillan, 21 Caity Mattinson, 22 Meryl Smith, 23 Coreen Grant
Italia e Inghilterra non hanno ancora presentato i rispettivi XV per la gara che le vedrà opposte sul rettangolo verde dello Stadio Lanfranchi di Parma, domenica 3 aprile alle ore 16:00 (diretta TV Sky Sport e NOW).
L’Inghilterra potrebbe essere indotta ad un po’ di turnover per tenere alto il livello di competizione all’interno di una squadra dove ci sono tante concorrenti all’altezza della competizione. Le Red Roses sono le nette favorite per la vittoria, sarebbe la numero 20 consecutiva.
“In questo momento ci sentiamo come se fossimo con la terza marcia inserita – ha detto la pilona Vickii Cornborough, non del tutto soddisfatta dalla pur convincente affermazione contro la Scozia – Cerchiamo sempre di fare la partita perfetta e vogliamo sempre mettere le avversarie sotto pressione in ogni zona del campo. Abbiamo giocatrici di altissimo calibro e ci imponiamo alti standard di lavoro, quindi vogliamo essere sulla cresta dell’onda di nuovo contro l’Italia.”
“Il pacchetto di mischia dell’Inghilterra ha sicuramente un peso diverso dal nostro, e ciò può incidere su fasi statiche, impatti e punti d’incontro: adotteremo la strategia adeguata per limitare il divario ed evitare di sfaldarci – ha invece dichiarato Plinio Sciamanna, che si occupa delle fasi statiche del pack azzurro – L’obiettivo è lavorare sulla qualità, fare cose semplici ma efficaci, sia in rimessa laterale, focalizzandoci sui dettagli del gesto tecnico e sul timing, che in mischia chiusa, comprendendone i fondamentali, per poi passare alla sofisticazione.”
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