Ci si avvicina sempre di più ad un tetto massimo di stranieri che ogni club potrà schierare in lista gara
La rivoluzione della Premiership inglese era già cominciata la scorsa estate, con una serie di cambiamenti strutturali: primo tra tutti, il congelamento di promozioni e retrocessioni fino al 2024, con l’obiettivo di “migliorare la stabilità finanziaria e la sostenibilità del rugby professionistico” stando a quanto comunicato dalla RFU, la Rugby Football Union.
Tra le tante modifiche, saltava già all’occhio quella riguardante i cosiddetti England Qualified Players (EQP), i giocatori convocabili per l’Inghilterra. Rispetto alle altre decisioni prese, questa nuova strutturazione era rimasta ancora in fase embrionale, ma col passare del tempo sta assumendo contorni sempre più marcati.
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Allo stato attuale, nella lista gara di ogni squadra possono essere presenti solo due stranieri. In teoria, però, se ne vedono molti di più: questo perché la sentenza Kolpak (che di fatto ha aperto le porte ai giocatori provenienti anche da paesi non UE) ha reso possibile classificare come non stranieri i giocatori sudafricani e isolani, mentre la più conosciuta sentenza Bosman permette a ogni lavoratore UE di godere degli stessi diritti di qualsiasi lavoratore locale, per cui i giocatori francesi, irlandesi, italiani e così via non sono considerati stranieri.
L’uscita dell’Inghilterra dall’Unione Europa però ha cambiato le carte in tavola: la Premiership ha tamponato momentaneamente la falla prorogando lo stato attuale fino al 2024, per cui tutti i giocatori che fino al 1 gennaio 2021 sono stati classificati come “non stranieri” manterranno questo status per altri due anni. Proprio nel 2024, infatti, il nuovo sistema dovrebbe vedere la luce: non ci sono ancora certezze, ma secondo RugbyPass è probabile che i club saranno obbligati ad inserire in lista gara almeno 15 England Qualified Players (EQP).
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Questo cambia le cose per tutti i giocatori stranieri, compresi gli italiani presenti in Premiership. Ad esempio, i Sale Sharks contro i Saracens hanno schierato una formazione con solo 13 EQP su 23: dal 2024, questo non sarà più possibile. Si potrebbe andare, quindi, verso un ridimensionamento degli stranieri del campionato. Principalmente i giocatori isolani e sudafricani, dei quali i club inglesi hanno fatto man bassa grazie alla sentenza Kolpak, e poi anche quelli europei, tra cui gli italiani: Riccioni dei Saracens, Minozzi dei Wasps, Fuser del Newcastle, Varney e Polledri di Gloucester, Allan degli Harlequins e Braley ai Saints dal prossimo anno, che dovranno dimostrare di essere fondamentali per poter restare nelle fila dei loro team, visto che dal 2024 i posti per gli stranieri in lista gara saranno contati, letteralmente.
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