L’head coach degli emiliani analizza la situazione dei ducali: fra prospettive, staff e giovani azzurri
Dopo la prima partita da capoallenatore delle Zebre, persa per 25-22 in Challenge Cup in casa dei Newcastle Falcons, facendo intravedere alcuni segnali di ripresa, Fabio Roselli, il nuovo head coach delle Zebre ha messo a fuoco i suoi punti e le sue priorità.
Intervistato da Simone Battaggia della Gazzetta dello Sport, il tecnico ha detto: “Credo che a Newcastle si sia vista una prestazione diversa, che non si vedeva da tempo. Certo eravamo amareggiati per la sconfitta, ma negli spogliatoi ho sentito anche commenti positivi. I ragazzi si erano divertiti, avevano ritrovato il piacere di una partita di rugby”.
Poi ha aggiunto: “Quello che cerchiamo di fare è costruire un equilibrio in tutti gli ambiti, sia in quello tecnico, sia negli staff, sia nella dirigenza. Con i vertici della franchigia discutiamo tanto, cerchiamo un equilibrio per dare un’accelerata.
In passato in alcuni ruoli del roster siamo stati squilibrati, ci trovavamo con giocatori con le stesse caratteristiche. Cerchiamo dei giovani o degli stranieri a prescindere dal nome, ma che abbiano certe caratteristiche di personalità. Questo tipo di equilibrio è importante perché ti permette di offrire sempre e comunque delle prove di qualità, a prescindere dalle assenze o degli infortuni”.
La struttura dello staff: “Aldo Birchall si occupa prevalentemente di difesa, Moretti ovviamente dà una mano per gli avanti, io do il mio contributo per attacco e breakdown. Pilat ci viene a dare una mano una volta alla settimana con i calciatori. Fino al Sei Nazioni hanno aiutato anche Dolcetto e Santamaria. Ognuno dà il proprio aiuto. Bergamaschi era arrivato come allenatore degli avanti, avrà la competenza su mischia e touche, ma ha portato un apporto anche in altre aree”.
Stuzzicato infine su tre possibili nomi di giocatori pronti (o potenzialmente pronti) a far parte del gruppo dell’Italia di Kieran Crowley, Fabio Roselli ha indicato Luca Andreani, Andrea Zambonin e Jacopo Bianchi.
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