L’intero comparto tecnico vive un momento di difficoltà, mentre la dirigenza fissa l’obiettivo minimo per la RWC 2023
E’ passato quasi un mese, ma in Galles l’eco della sconfitta interna contro l’Italia non si è ancora spenta, anzi. I dubbi intorno a Wayne Pivac e ai metodi di lavoro federali sono letteralmente esplosi, tanto che il CEO della WRU è intervenuto davanti ai media locali per fare il punto della situazione.
Steve Phillips pungolato sulla posizione del ct ha affermato: “Non è solo una questione che riguarda lo staff tecnico. Siamo tutti coinvolti in questa disamina. Dobbiamo capire, in primis, se ci troviamo sulla strada giusta”.
“Dal mio punto di vista devo capire se Nigel Walker (Direttore delle Performance, ndr) e Wayne Pivac stiano trovano l’ambiente giusto e gli strumenti adatti per lavorare. Detto ciò, è chiaro che sia necessario guardare avanti: il futuro dev’essere la Rugby World Cup 2023 e l’obiettivo minimo, vista anche la nostra posizione, dev’essere quello di raggiungere i quarti di finale”.
Chiamato in causa, Nigel Walker, dal canto suo ha aggiunto: “Volevamo perdere contro l’Italia? Certo che no. Siamo consapevoli del fatto che questo abbia fatto esplodere del malcontento, ma non dobbiamo dire che ora è tutto da buttare. E’ un punto basso della nostra storia e del nostro lavoro, ma potremmo uscirne solo con organizzazione e unità. Sappiamo di essere sotto pressione e anche Wayne Pivac lo è e lo sa, ma non possiamo fare altro che riprendere a lavorare cercando di capire, in generale, cosa non stia funzionando”.
Al momento quindi la posizione di Pivac non sembra a rischio: è chiaro però che se anche dai Test Match di luglio, peraltro in una serie di tre partite contro il Sudafrica, i Dragoni dovessero uscirne con le ossa rotte, la pressione aumenterebbe ulteriormente a poco più di un anno dal Mondiale.
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