Non basta una grande prestazione ad espugnare Edimburgo. La squadra di Roselli deve accontentarsi di 2 punti
Alla vigilia, in pochi avrebbero immaginato che al termine di questa partita saremmo stati qui a recriminare sulla possibilità sfumata di vincere a Edimburgo. Eppure, le Zebre della nuova gestione Roselli ancora una volta hanno tirato fuori una prestazione di gran lunga superiore alla media stagionale. Ancora una volta però i troppi errori – soprattutto quelli non forzati – sono risultati decisivi contro una squadra più esperta e concreta. Edimburgo ha sofferto, tanto, ma alla fine l’ha spuntata 29-26. Dall’altro lato, innanzitutto le Zebre portano a casa due punti, e soprattutto tornano in Italia con la consapevolezza che dopo una stagione così difficile ci sono le basi per ripartire.
La cronaca
Dopo 45 secondi dal calcio d’inizio arriva la prima meta di Edimburgo: Kinghorn con un calcetto trova completamente scoperta la retroguardia zebrata, con Bennett che si invola indisturbato verso la linea di meta. Nonostante il colpo a freddo, però, le Zebre reagiscono. Dall’altra parte Kinghorn esagera e tenta un calcio alto per il recupero nei suoi 22, il pallone è invece ripreso dagli ospiti con Laloifi che trova il break contro il Hutchinson, il sostegno di Gesi è ottimo e quando l’ala sta per schiacciare Young lo cintura al collo. Per Murphy è giallo e meta tecnica: 7-7.
La risposta di Edimburgo è feroce, e seppur in 14 si riversa nei 22 avversari, ottenendo un calcio di punizione. La scelta di andare in touche però non paga e l’azione sfuma. Dall’altra parte Van der Walt salva ancora su uno scatenato Laloifi. La squadra di Roselli ci crede, torna nuovamente sui 5 metri e viene però fermata dal grandissimo intervento di Schoeman, che trova un tenuto vitale. Sale in cattedra anche la mischia ordinata, con Fischetti che fa vivere una bruttissima serata a Lee-Roy Atalifo. Anche le Zebre, però, come gli scozzesi, scelgono di non piazzare e cercare il bersaglio grosso, e la scelta paga: perché dalla rimessa parte l’azione che porta Venditti a caricare, avanzare e poi scaricare per l’accorrente Laloifi, che marca alla bandierina sugellando un grandissimo primo tempo.
A pochi secondi dalla fine del primo tempo arriva però la seconda meta: dalla base della mischia Pyrgos sorprende tutti, Matamua riesce a portarlo a terra ma Hutchinson è lì, pronto a ricevere l’ovale e volare in meta. Van der Walt mette a segno la trasformazione e permette a Edimburgo di chiudere il primo tempo davanti per 14-12.
Nella ripresa, Edimburgo cambia un po’ di cose nella formazione, ma la prima azione – e che azione – è delle Zebre. Fischetti gioca l’ovale su Simone Gesi che parte da metà campo, supera 2 avversari, poi manda per le terre Van der Walt e vola in mezzo ai pali. È il nuovo vantaggio della squadra di Roselli, che fa perdere la testa ad Edimburgo, con Sykes che viene espulso per una pulizia di spalla sulla faccia di Fischetti.
La partita si accende, il pubblico scozzese capisce che i giocatori di casa sono in difficoltà e alza ulteriormente il volume del tifo. Le Zebre sono più volte costrette al fallo, e alla fine arriva la meta ad opera di Schoeman, come sempre tra i migliori: 21-19. Roselli mette dentro Cook, all’esordio, che però la combina subito grossa: passaggio sciagurato al largo, Bennett intercetta, supera Rizzi e vola in meta. Il TMO verifica il grounding, perché sul tentativo di placcaggio di Cronjé lo scozzese sembra perderla, ma alla fine assegna la meta del 26-19.
Dopo un momento difficile, le Zebre riprendono gradualmente in mano la partita, e ancora una volta si rendono pericolose con un break a metà campo. Pani trova lo spazio, poi Buonfiglio al largo si divora l’occasione del pari con un passaggio fuori misura. Si rimane però in attacco, la mischia ordinata avanza ancora e alla fine, dopo una serie di cariche, è Sisi a schiacciare in mezzo ai pali per il pareggio.
Sul calcio di rinvio, però, ancora un errore in ricezione consente a Edimburgo di tornare all’attacco. Gli scozzesi guadagnano un calcio di punizione che Van der Walt stavolta calcia in mezzo ai pali senza nemmeno pensarci: 29-26. Le Zebre si ributtano in attacco, guadagnano un calcio di punizione e dopo un breve colloquio tra loro decidono di provare a vincerla: sulla maul però Young penetra bene e mette le pani sul pallone, causando il turnover che mette la parola fine alla partita. Vince Edimburgo, che conferma la sua imbattibilità casalinga, ma le Zebre – finalmente – sembrano aver trovato la loro identità.
Francesco Palma
Edinburgh: 15 Jaco van der Walt, 14 Ramiro Moyano, 13 Mark Bennett, 12 Cammy Hutchinson, 11 Freddie Owsley, 10 Blair Kinghorn, 9 Henry Pyrgos, 8 Mesulame Kunavula, 7 Hamish Watson, 6 Ben Muncaster, 5 Glen Young, 4 Marshall Sykes, 3 Lee-Roy Atalifo, 2 Dave Cherry, 1 Pierre Schoeman
A disposizione: 16 Adam McBurney, 17 Harrison Courtney, 18 Angus Williams, 19 Jamie Hodgson, 20 Connor Boyle, 21 Ben Vellacott, 22 James Lang, 23 Matt Currie
Mete: Bennett 1′, Hutchinson 40′, Schoeman 50′, Bennett 60′
Trasformazioni: Van der Walt 2′, 40′, 50′
Punizioni: Van der Walt 77′
Cartellini: giallo per Young, placcaggio alto su Gesi (13′); rosso per Sykes, pulizia irregolare su Fischetti (44′)
Zebre: 15 Junior Laloifi, 14 Jacopo Trulla, 13 Erich Cronjé, 12 Enrico Lucchin, 11 Simone Gesi, 10 Antonio Rizzi, 9 Alessandro Fusco, 8 Taina Fox-Matamua, 7 Maxime Mbandà, 6 Liam Mitchell, 5 Andrea Zambonin, 4 Gabriele Venditti, 3 Ion Neculai, 2 Luca Bigi, 1 Danilo Fischetti
A disposizione: 16 Giampietro Ribaldi, 17 Paolo Buonfiglio, 18 Eduardo Bello, 19 David Sisi, 20 Luca Andreani, 21 Chris Cook, 22 Tim O’Malley, 23 Lorenzo Pani
Mete: meta tecnica 13′, Laloifi 35′, Gesi 41′, Sisi 75′
Trasformazioni: Rizzi 42′, O’Malley 75′
Punizioni:
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