URC: a Johannesburg il Benetton sparisce sotto un cumulo di calci di punizione

Vincono i Lions 37-29. Benetton saldamente al comando dopo mezz’ora, poi l’uno-due a cavallo dell’intervallo e la disciplina tradiscono i biancoverdi

La cronaca del match Lions-Benetton – ph. Luca Sighinolfi

Settima sconfitta consecutiva in URC per il Benetton a Johannesburg, dove i Lions vincono 37-29 una partita che il Benetton ha perso nei secondi quaranta minuti.

Il primo tempo non era incominciato nel migliore dei modi, con Zuliani subito punito dall’arbitro irlandese Andrew Brace (unico arbitro non italiano a masticare qualche parola nella nostra lingua) con una punizione che l’apertura sudafricana Jaden Hendrikse ha messo fra i pali per il 3-0.

Risultato aggravato al quarto d’ora dalla meta del seconda linea Ruben Schoeman, bravo a finalizzare un attacco iniziato da un drive da rimessa laterale nei 22 metri avversari.

Nella prima parte del match i biancoverdi hanno faticato a rompere il fiato agli oltre 1700 metri dell’Ellis Park, ma dal ventesimo in poi, quasi come si fosse acceso un interruttore, scatta qualcosa.

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I prodromi si vedono in un drop di Tomas Albornoz e in una folata offensiva clamorosa di Tommaso Menoncello dai propri 22 metri che finisce con un nulla di fatto, ma nei successivi 15 minuti il Benetton sarà capace di segnare tre volte in rapida successione. Tutti i break decisivi arrivano da attacchi vicini al punto d’incontro, dove il Benetton riesce a giocare con continuità dirette di pregevole qualità.

Nel primo caso, dopo il linebreak, gli ospiti vengono fermati fallosamente a 5 metri dalla linea di meta. Rhyno Smith batte veloce, segna e costringe Hendrikse, che ha tentato di fermarlo da posizione di fuorigioco, a farsi 10 minuti a bordocampo per un cartellino giallo.

Il Benetton torna immediatamente in attacco, Duvenage gioca all’interno per Ioane, quindi ancora per Zuliani che trova spazio per liberare la corsa, fissare l’estremo e mandare a segno Drago. Poco dopo il Benetton va oltre la difesa grazie a un finto penetrante ravvicinato e viene fermato ancora a pochi metri dalla linea di meta. Duvenage cerca Ioane alla bandierina con un passaggio lungo, e l’ala attira l’ultimo difensore prima di cedere all’interno ancora per Smith, che segna la sua personale doppietta.

Al 37′ il Benetton sembra in controllo del match, mentre i Lions appaiono sgretolati. I biancoverdi però commettono qualche errore di troppo nell’ultima azione del primo tempo e si portano gli avversari in casa: a tempo scaduto è il giovane mediano van den Berg a segnare con un calcio di punizione battuto veloce.

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Si va negli spogliatoi, si rientra in campo e alla prima azione della ripresa i Lions trovano immediatamente una nuova marcatura con il contrattacco vincente di Edwill van der Merwe: è un immediato 22-22 che mette enormemente sotto pressione il Benetton.

Rhyno Smith ha la possibilità di riportare avanti i suoi dalla piazzola poco dopo, ma il calcio dà solo l’illusione ottica di essere fra i pali.

Da lì in poi i biancoverdi finiscono in un vortice infinito di calci di punizione: in attacco non riescono mai a dare continuità al proprio lavoro perché vengono costantemente battuti dagli avversari nella contesa per il possesso nel punto d’incontro; in difesa non riescono a chiudere sequenze senza concedere falli agli avversari.

Ne approfittano i Lions, segnando con Stean Pienaar al 52′ e chiudendo i conti con Jaden Hendrikse al 62′.

Tardiva la reazione, con Lorenzo Cannone che segna da drive nell’ultima azione del match.

I Lions hanno mostrato il talento dei loro giocatori migliori, fra i quali hanno spiccato il numero 9 Morne van den Berg, 24enne di grande rapidità e intelligenza, e Vincent Tshituka, classe ’98 dai mezzi fisici e atletici di livello altissimo.

Il Benetton ha sofferto probabilmente l’adattamento all’altitudine, ma ha gettato al vento una partita che, sul 22-8, sembrava in grado di poter portare a casa senza troppi problemi. Ha evidenziato i punti di debolezza visti nel resto della stagione: inefficacia nel punto d’incontro offensivo e poca disciplina in difesa.

Lions: 15 Quan Horn, 14 Stean Pienaar, 13 Wandisile Simelane, 12 Burger Odendaal (C), 11 Edwill van der Merwe, 10 Jordan Hendrikse, 9 Morne van den Berg, 8 Emmanuel Tshituka, 7 Vincent Tshituka, 6 Francke Horn, 5 Reinhard Nothnagel, 4 Ruben Schoeman, 3 Carlu Sadie, 2 PJ Botha, 1 JP Smith
A disposizione: 16 Jaco Visagie, 17 Sti Sithole, 18 Ruan Dreyer, 19 Ruan Venter, 20 Sibusiso Sangweni, 21 Andre Warner, 22 Manuel Rass, 23 Tiaan Swanepoel

Marcatori Lions
Mete: Schoeman (14), van den Berg (40), van der Merwe (41), Pienaar (52), Hendrikse (62)
Trasformazioni: Hendrikse (40, 41, 62)
Calci di punizione: Hendrikse (2, 67)

Benetton: 15 Rhyno Smith, 14 Edoardo Padovani, 13 Tommaso Menoncello, 12 Filippo Drago, 11 Monty Ioane, 10 Tomas Albornoz, 9 Dewaldt Duvenage (C), 8 Lorenzo Cannone, 7 Manuel Zuliani, 6 Giovanni Pettinelli, 5 Carl Wegner, 4 Irné Herbst, 3 Simone Ferrari, 2 Giacomo Nicotera, 1 Thomas Gallo
A disposizione: 16 Hame Faiva, 17 Ivan Nemer, 18 Tiziano Pasquali, 19 Federico Ruzza, 20 Matteo Meggiato, 21 Alessandro Garbisi, 22 Leonardo Marin, 23 Andries Coetzee

Marcatori Benetton
Mete: Smith (24), Drago (30), Smith (37), Cannone (80)
Trasformazioni: Smith (24, 30, 80)
Calci di punizione:
Drop: Albornoz (17)

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