Grande attesa per la sfida tra Leinster e Tolosa, con il numero 9 dell’Irlanda al cospetto di Antoine Dupont
Si avvicina il secondo fine settimana consecutivo di coppe europee e adesso i giochi cominciano davvero a farsi duri. Cresce la grande aspettativa per lo scontro di Dublino tra Leinster e Tolosa: da una parte la corazzata capace di eliminare con grande padronanza i Leicester Tigers battendoli a Welford Road, stadio finora inviolato in stagione; dall’altro i campioni in carica della Champions Cup, colma di altri campioni, quelli del Sei Nazioni 2022.
Sarà infatti anche una sorta di riedizione della sfida fra Irlanda e Francia, visto l’alto numero di internazionali delle due squadre presenti. Una delle sfide nelle sfide sarà quella tra il miglior giocatore dell’anno Antoine Dupont e Jamison Gibson-Park, il mediano di mischia neozelandese dell’Irlanda.
Il connazionale e compagno di equiparazione James Lowe ha lanciato il guanto di sfida in un’intervista all’Irish Times: “[Jamison Gibson-Park] sta giocando in modo fantastico, no? Per me è il numero 9 più veloce a tirar fuori il pallone, a mani basse. Non penso che nessuno possa metterlo in dubbio. Arriva e distribuisce. E quando vai a terra tutto quello che vuoi da un mediano è questo: arrivare velocemente e passare il pallone.”
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“Se lo chiedete a me, lui è il migliore. Penso sia più veloce a tirar fuori il pallone di Antoine Dupont. Ha un passaggio più frustato, mentre Dupont controlla il gioco molto bene, è un giocatore completamente diverso.”
Jamison Gibson-Park ha 30 anni ed è arrivato in Irlanda nel 2016. Ha inizialmente faticato: nelle prime tre stagioni ha giocato da titolare 33 gare su 70, quasi mai nelle gare più importanti, dove gli veniva preferito Luke McGrath.
Nelle ultime tre stagioni, però, la sua crescita è stata costante e notevole, tanto da meritarsi prima la chiamata e poi la titolarizzazione anche con la nazionale irlandese, di cui è stato uno dei migliori giocatori nel Sei Nazioni 2022.
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In entrambi i contesti Gibson-Park ha saputo portare il suo eccellente ritmo, la sua capacità di alzare il ritmo di gioco e, come sottolineava giustamente Lowe, la peculiare e utilissima abilità di estrarre rapidamente il pallone dal punto d’incontro e distribuirlo direttamente da terra. Una qualità che lo ha visto usurpare il posto di un Conor Murray molto più macchinoso nello specifico frangente.
Se di Murray, però, il neozelandese non ha l’ottimo gioco al piede, il lavoro intenso sotto uno dei migliori staff tecnici al mondo, quello del Leinster, gli ha consentito un grande miglioramento sotto l’aspetto tattico, tanto che quello che era un suo grande limite non è oggi quasi più evidente.
La franchigia di Dublino conta sul suo smalto per riuscire a battere il Tolosa e garantirsi l’accesso a una finale che manca dal 2019.
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