Il tecnico dei reggiani è tornato sulla semifinale di ritorno di qualche giorno fa contro Rovigo
Al termine della semifinale di ritorno fra Rovigo e il suo Valorugby il coach degli emiliani Roberto Manghi, evidentemente deluso e arrabbiato per l’andamento del match non aveva voluto rilasciare dichiarazioni.
A qualche giorno dalla chiusura della sfida, che ha promosso i veneti alla finalissima del Top10, il tecnico dei reggiani si è espresso così dalle pagine del Resto del Carlino: “La partita è finita e tutto dovrebbe concludersi sul campo, tanto il risultato non cambierebbe comunque”, ha esordito Manghi chiudendo la porta a possibili azioni ufficiali e “lasciando che sia la Federazione ad agire di propria iniziativa”.
A proposito degli episodi che hanno lasciato perplesso il coach del Valorugby ha citato: “Ad esempio la nostra azione sotto meta dopo 10′ o 12′, interrotta dall’arbitro e girata, nonostante tre vantaggi a nostro favore, per una pulizia di Amenta; tutto bene, se non fosse che a ruoli invertiti nel secondo tempo non è stata presa la stessa decisione. Sarà ben più grave un calcio nei testicoli di una spinta? Quando Chillon da terra ha scalciato Sbrocco eravamo sopra 19-3, con un giallo a Chillon la partita era pressoché chiusa; e probabilmente non ci sarebbe stato neppure il successivo giallo al nostro Ortombina.”
“Faccio fatica a pensare al caso: dopo una prima parte di incontro ben arbitrata, con decisioni 50 e 50, appena ci siamo trovati in netto vantaggio tutto ha iniziato a essere fischiato contro di noi. Sei punizioni delle quali ancora non riusciamo a capacitarci, pur avendole analizzate.”
Poi ha aggiunto: “Speravamo in una remuntada, ma questa assomiglia a una ladrada. Non voglio accusare nessuno, sarà stata la tensione, l’influenza del pubblico, fatto sta che da un certo punto in poi i fischi hanno iniziato a piovere tutti contro di noi. E poi non è solo questo: il tempo effettivo della partita è stato 29’40”, nonostante tra l’inizio e la fine siano trascorse più di due ore”, lamentando così i tantissimi minuti di gioco fermo.
Alla fine dell’intervista Manghi smorza i toni e pensando alla finalissima del Top10, dice: “Voglio precisare che i miei discorsi non sono contro i giocatori di Petrarca e Rovigo, sono anzi contento per loro”, per lui il rammarico più grande è quello di non potersi giocare la finale che “i miei ragazzi hanno invece dimostrato di meritare”.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.