Un bilancio di quanto visto dalle due franchigie in questa stagione, e soprattutto, un ragionamento su quali possono essere gli obiettivi della prossima annata
Si è conclusa la stagione regolare di United Rugby Championship, e con essa anche l’annata 2021-22 delle due franchigie italiane impegnate nel torneo. Il Benetton di Marco Bortolami e le Zebre, passate nel corso della stagione da Michael Bradley a Emiliano Bergamaschi e poi a Fabio Roselli.
Chiaroscuro Benetton
Il Benetton, almeno stando a quanto fatto capire all’inizio del torneo, puntava ai playoff, e per quanto si è visto per una discreta parte della stagione li avrebbe anche meritati per la qualità mostrata in campo. La squadra di Bortolami ha patito, fisiologicamente, il periodo del Sei Nazioni, durante il quale la Nazionale ha attinto tantissimo al bacino dei Leoni. Ci si è messa anche la sfortuna, con un calendario che proprio in quel periodo ha messo di fronte il Benetton a degli squadroni come Leinster e gli Sharks, causando conseguentemente una perdita di punti che alla fine è risultata decisiva.
Fino a quel momento, infatti, i Leoni viaggiavano in piena zona playoff, e quando i nazionali sono rientrati si sono ritrovati a dover giocare una partita da dentro o fuori contro Connacht, che di fatto ha sancito l’uscita dalla corsa per la fase finale.
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Certamente degli errori sono stati fatti. Partite come quelle contro Scarlets e Ospreys a inizio stagione gridano ancora vendetta, perché il Benetton si era mostrato chiaramente superiore alle avversarie, perdendo però punti preziosi. Il passo in avanti da fare è trovare la continuità, non solo nell’intera stagione, ma anche all’interno della stessa partita. Troppe volte si è visto lo stesso copione: Benetton dominante nel primo tempo, anche al cospetto di squadre fortissime, come avvenuto nelle trasferte sudafricane, che poi tra gli ultimi 5′ della prima frazione e i primi 10′ della ripresa regala campo e punti agli avversari, uscendo dalla partita e rientrandoci quando ormai è troppo tardi.
In piccolo, è accaduto anche nell’ultima spettacolare vittoria contro Cardiff, nel quale i gallesi hanno ritrovato vita proprio in quella frazione di gioco. Fortunatamente, la squadra di Bortolami aveva già acquisito un vantaggio notevole, recuperando in fretta il bandolo della matassa e rimettendo a posto il risultato. Correggere questo fattore significherà avere per le mani una squadra che può assolutamente giocarsi un posto tra le prime 8, perché – seppur a tratti – ha dimostrato di avere le qualità per stare lì davanti con le grandi d’Europa e del Sudafrica.
Per quanto riguarda la Challenge Cup, i punti persi nella prima fase e un po’ di sfortuna hanno messo il Benetton di fronte a Tolone, una delle peggiori avversarie che si potessero trovare agli ottavi. Una vittoria in più nella fase a gironi (e Gloucester non sembrava così imbattibile) avrebbe permesso ai Leoni di trovare un avversario più agevole. Ma intanto, per il secondo anno di fila, il Benetton ha fatto bella figura in Coppa, sperando che l’anno prossimo possa essere quello del salto di qualità anche in questa competizione.
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Zebre, si riparte da un punto
Il punto in questione non è solo quello ottenuto a Galway nell’ultima giornata, nella quale le Zebre hanno sfiorato una rimonta e una vittoria che sarebbe stata di notevole prestigio, contro un avversario contro cui le italiane hanno sempre fatto fatica. Il punto è anche quello messo da Fabio Roselli, che da quando è arrivato ha cambiato volto a questa squadra. Certo, si commettono ancora tanti – troppi – errori, ma è un dato di fatto che – per gioco e risultati – nelle ultime giornate la franchigia di Parma abbia cominciato a trovare una sua dimensione, dimostrando di poter stare all’interno di questo torneo.
Competizione che, è bene ricordarlo, quest’anno si è notevolmente alzata di livello con l’arrivo delle franchigie sudafricane, che dopo un avvio in sordina si sono adattate al rugby europeo e hanno fatto una grandissima rimonta in classifica: 3 su 4 andranno ai playoff.
Certamente il prossimo anno cambieranno tante cose, con tanti addii e tanti nuovi arrivi, soprattutto tra i giovani. L’head coach delle Zebre, che coi giovani ha dimostrato di saperci fare (chiedere all’under 20 per avere conferma) dovrà trovare il modo capitalizzare le indubbie qualità di questi ragazzi per compensare la mancanza di esperienza che fisiologicamente si avvertirà nella prossima stagione.
Quale obiettivo porsi? Dal punto di vista dei risultati, si può e si deve fare meglio della scorsa stagione, aumentando il numero di vittorie e di punti, ma il focus principale delle Zebre deve essere sullo sviluppo e sulla crescita dei tanti giovani che sono e saranno presenti in rosa, rendendoli competitivi a livello internazionale e allargando ulteriormente il bacino dal quale potranno pescare la Nazionale e le varie selezioni azzurre. Una squadra giovane, che gioca bene e si dimostra competitiva contro certe corazzate – anche al di là dei risultati – è quello che ci serve.
Francesco Palma
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