L’ala dei Leoni e della Nazionale ha raccontato alla Gazzetta dello Sport il suo difficile ultimo anno a Parma
Mattia Bellini è balzato al centro delle cronache rugbistiche per il suo passaggio “in corsa” al Benetton, a stagione quasi conclusa. L’ala dei Leoni e della Nazionale Italiana (31 caps) ha spiegato alla Gazzetta dello Sport i motivi di questa scelta: “Stavo cercando di dare tutto me stesso per le Zebre e ho sempre sperato che la mia situazione all’interno del club migliorasse. Lo sconforto era tanto e non potevo perdere un’occasione come quella che si è creata grazie alla disponibilità del Benetton. Ho dovuto anche mettere da parte diverse esigenze personali, visto che a Parma convivevo con la mia ragazza. Dal punto di vista mentale è stato impegnativo tirare una riga col mio passato, ma la mia difficile situazione alle Zebre durava da un anno e non sembrava esserci la possibilità di migliorarla”.
Nell’ultima stagione, infatti, Bellini ha è stato poco impiegato dalla franchigia di Parma: “Percepivo un forte cambio di prospettiva che si ripercuoteva su quel gruppo di atleti coi quali sono cresciuto in tutti questi anni. Ho sempre cercato di rendermi utile nell’aiutare il gruppo, la squadra e il club perché fa parte del mio modo di essere, ma forse la società aveva bisogno o era alla ricerca di altro.
Tutto legittimo, ma per me assai doloroso. Mi sembra che lo staff abbia deciso di esplorare altre strade. Spesso nello sport si alternano cicli e persone con idee e visioni diverse. Tutto qui. Forse le mie caratteristiche tecnico-fisiche vanno bene per alcuni ma non per altri”.
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L’ala del Benetton è stato convocato anche dalla Nazionale A, che giocherà contro la Namibia e una selezione della Currie Cup, nella speranza che si tratti di un primo passo verso un ritorno in Nazionale maggiore: “L’azzurro mi manca. È sempre un piacere e un onore avere l’opportunità di giocare con l’Italia. Però il dispiacere maggiore era legato alla mia situazione con le Zebre, perché ovviamente nel club si vive e si lavora tutti i giorni. L’azzurro è una conseguenza di quello che si fa con la propria squadra.
Dopo diversi anni in cui ho dato tutto me stesso, anche nei momenti di difficoltà, non sono riuscito ad avere opportunità in azzurro. Questo è quello che mi fa più male. Se non giochi o giochi poco, è difficile essere convocato in Nazionale, senza nulla togliere a chi ha meritato di vestire la maglia azzurra”.
E adesso? “La priorità – dice Bellini – è rimanere al Benetton, che mi ha dato la possibilità di rimettermi in gioco. Con loro ci eravamo promessi di parlare a fine stagione, cosa che stiamo facendo. Poi, eventualmente, parlerò con gli altri che mi cercano”.
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