Il capo allenatore del Leinster riflette sulla sconfitta in semifinale contro i Bulls
Il momento dopo un’eliminazione è sempre difficile, specie se ti chiami Leinster e hai vinto il campionato per le ultime 4 stagioni consecutive, 6 titoli nelle ultime 10.
Leo Cullen, head coach del Leinster, non nasconde emozioni né opinioni, come di consueto.
Nell’intervista post-partita ha detto: “I ragazzi sono distrutti in spogliatoio. C’è tanto lavoro dietro le quinte per portare la squadra nelle fasi finali e non arrivare al risultato per poco, in particolare qui in casa a questo punto dell’anno è deludente.”
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“Loro sono stati cinici quando sono venuti nel nostro campo, sono venuti qui con un buon piano di gioco e lo hanno messo in pratica. Per i nostri ragazzi è un momento che fa male.”
“Come ho detto prima ai più giovani, è una dura lezione, ma a volte c’è bisogno di prenderne una. Quando si arriva in una semifinale contro squadre di alto livello, hai bisogno di prestazioni da 8, 9, 10 in pagella da tutti i tuoi giocatori. Sfortunatamente oggi alcuni di noi non sono stati a quest’altezza.”
Il Leinster era la squadra favorita per la vittoria finale non solo per aver vinto i 4 titoli precedenti, ma anche per la stagione mostruosa messa in campo. Solo una settimana fa, gli irlandesi avevano distrutto Glasgow con 12 mete e 76 punti segnati.
“Credo che autocompiacimento sia la parola sbagliata, ma obiettivamente un grosso risultato ti toglie un po’ di quel qualcosa in più quando devi provare a resettare per tornare in campo di nuovo. Detto questo, abbiamo iniziato bene la gara, ma abbiamo concesso troppi turnovers importanti che hanno concesso ai Bulls di costruire un vantaggio. Inseguire nel punteggio in queste partite è molto difficile, e non siamo stati abbastanza accurati per farlo.”
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Cullen è convinto che le squadre sudafricane siano un bene per il futuro dello URC: “Le squadre sudafricane sono molto coerenti, non cambiano il loro modo di giocare durante l’anno, fanno quello che fanno e non cercano di nascondere niente, ma sono estremamente efficaci.”
“Per noi questo ci porta a dover prendere qualche dura lezione a volte, ma potete vedere come le franchigie del Sudafrica aggiungano molto alla competizione. Il Sudafrica è il paese dove si gioca il miglior pressure rugby e questo li porta al successo in alcuni grandi momenti come questo, quindi per noi è questo ciò su cui lavorare in occasioni del genere. Per il resto, abbiamo fatto molto di buono nel corso della stagione: abbiamo fatto debuttare tanti giovani e li abbiamo fatti giocare tutta la stagione, guadagnano esperienza.”
“Quest’anno purtroppo guarderemo la finale da fuori. Siamo stati in finale per un certo numero di anni consecutivi, ci sarebbe piaciuto esserci di nuovo. C’è amarezza e disappunto anche per i nostri giocatori che stanno arrivando alla fine della loro carriera con il Leinster, che si stiano ritirando o trasferendo.”
Nella prossima stagione la squadra di Dublino sarà orfana di Sean Cronin e Devin Toner, due veterani giunti al passo d’addio. Saluteranno la capitale d’Irlanda per altre destinazioni invece l’ala Adam Byrne e il centro David Hawkshaw, il flanker Josh Murphy e il pilone Peter Dooley (tutti e 4 andranno al Connacht), il seconda linea Jack Dunne e l’ala Rory O’Loughlin (entrambi agli Exeter Chiefs). Sul fronte arrivi c’è per ora solo il nome di Jason Jenkins, numero 8 sudafricano del Munster.
Leo Cullen ha invece firmato a febbraio un rinnovo annuale che lo porterà fino alla fine della stagione 2022/2023. Per lui si vocifera da tempo di un possibile passaggio alla nazionale irlandese dopo la Rugby World Cup in Francia. Anche Stuart Lancaster e Robin McBryde sono sotto contratto con la franchigia fino alla fine della stagione prossima, mentre si dovrà trovare un sostituto per Felipe Contepomi, che si unirà adesso allo staff dell’Argentina.
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