L’apertura del Benetton e della Nazionale ha raccontato alla Gazzetta la sua esperienza da “12” e le prospettive verso il tour estivo
Nel giro di un anno, Leonardo Marin ha fatto tutta la trafila delle selezioni azzurre, partendo dall’under 20 nel Sei Nazioni di categoria 2021, disputato in estate, passando per l’Italia A a novembre, per poi arrivare in Nazionale Maggiore nel Sei Nazioni 2022.
Dopo le prime due presenze da subentrato, contro l’Irlanda Crowley lo ha schierato a sorpresa come primo centro, confermando la decisione sia contro la Scozia che contro il Galles, partita nella quale Marin ha tirato fuori una prestazione difensiva pazzesca. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, Marin ha raccontato le sue sensazioni nel giocare in un ruolo mai ricoperto prima.
“Non avevo mai giocato centro, se non da piccolo nelle giovanili, ma mi ci vedo abbastanza bene e sono contento che anche Crowley la veda allo stesso modo. È un ruolo che mi piace molto e lo faccio volentieri, soprattutto per quello che è il modo di giocare del c.t. Per me è un piacere, perché mi apro a nuovi ruoli, posso prendere quello che faccio di positivo da centro e portarlo nel mio bagaglio tecnico anche quando gioco apertura” ha detto Marin.
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Sulla questione del suo impiego diverso tra club (dove è considerato un’apertura-estremo) e Nazionale (dove Crowley ha confermato di volerlo impiegare centro) il giocatore ha risposto così: “Semplicemente Bortolami e Crowley sono due allenatori diversi, con due stili di gioco diversi, e ognuno la vede in modo diverso”
“Anche a livello internazionale – continua Marin – ci sono centri più fisici e penetranti e altri che invece hanno caratteristiche da doppio playmaker, dipende sempre da come il tecnico vuole giocare. Non è una cosa che mi preoccupa, perché se l’allenatore mi mette in una posizione e mi dà fiducia sa cosa fa”.
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Il discorso si è poi spostato, chiaramente, sul tour estivo, che vedrà l’Italia affrontare Portogallo, Romania e Georgia: “Sappiamo tutti che sono 3 partite che possiamo e dobbiamo vincere. L’obiettivo è sempre quello di performare al massimo e crescere come squadra, e ovviamente di portare a casa 3 sfide che sono alla nostra portata. Chiaramente non vedo l’ora che arrivi la partita con la Georgia, sarà molto bella e credo che tutti vogliano giocarla”.
“Il dualismo con la Georgia degli ultimi anni? Giusto che ci sia – ha continuato poi Marin -, sono una grande squadra, con tanti atleti che giocano in Francia e in squadre importanti. Ci sta che si crei una certa sfida, ma comunque noi vogliamo vincere contro di loro. Non so loro come la vivranno, ma sicuramente la vittoria di Cardiff ci ha tolto un po’ di pressione, oltre ad averci dato anche tanta confidenza e positività. Non vediamo l’ora di ritrovarci e di proseguire il percorso iniziato con questo Sei Nazioni finito in crescendo”.
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