Le ragazze guidate da Diego Saccà chiudono la prima tappa del Trophy al secondo posto, e ora possono puntare alla promozione in Championship
L’Italia seven femminile ha disputato un torneo di grande qualità a Zagabria, nella prima delle due giornate del Rugby Europe Trophy, la seconda divisione europea. Dopo aver fatto 3 su 3 nella fase a girone, le azzurre hanno confermato l’ottima prestazione del sabato con una bella fase finale, conclusa con il secondo posto dietro soltanto a un’Inghilterra fuori portata per tutte le altre avversarie. Le azzurre di Diego Saccà possono essere più che soddisfatte di quanto mostrato in questi due giorni in Croazia, che possono valere tantissimo anche nell’ottica di una possibile promozione al Championship, la prima divisione.
I quarti di finale
Nella gara dei quarti di finale, le azzurre (oggi in maglia bianca) sono nuovamente di fronte alla Finlandia, qualificatasi come migliore terza. Dopo nemmeno un minuto, Francesca Granzotto sblocca il risultato con uno slalom fenomenale. La mediana di mischia della Capitolina fa il bis pochi minuti dopo per il 12-0.
Nel secondo tempo, un bello scambio tra Gronda e Sacchi libera Paganini per la terza meta. La stessa Paganini è bravissima nell’azione successiva, salvando su Emmi Ovaskainen che sembrava ormai lanciata verso la meta. A 2 minuti dalla fine Pohlanheimo rompe un placcaggio e accorcia le distanze per il 17-5, ma ormai è tardi, anche perché l’Italia non concede altre occasioni e a tempo scaduto segna ancora con Paganini, ipotecando la semifinale col punteggio di 24-5.
La semifinale
Nella semifinale contro il Portogallo, le lusitane passano subito in vantaggio con Spinola, ma la risposta italiana arriva a 2′ dal termine del primo tempo: dopo una rimessa laterale rubata, quasi tutte le azzurre toccano il pallone, con Granzotto che finalizza per il 5-5. Al termine della frazione però è ancora Spinola a segnare, passando in mezzo a Gronda e Ranuccini.
A inizio ripresa l’Italia rischia grosso: calcio di Correia per la corsa di Marques, che è incerta nel controllo e perde l’attimo per volare in meta, poi Toeschi è bravissima a mettere le mani sul pallone e a salvare il risultato. È la chiave di volta della partita, perché da quel momento l’Italia domina e ribalta il risultato. Si va dall’altra parte con un bel break di Paganini, poi Farina tiene il pallone nonostante il placcaggio triplicato delle portoghesi, talmente pressanti da toglierle la maglia, ma non il pallone: poi Paganini libera Margotti che ha la strada spianata per il 10-10.
L’Italia continua ad attaccare, e a un minuto dalla fine uno splendido offload di Ranuccini manda in meta Granzotto per il 15-10 che vale la finale contro l’Inghilterra.
La finale
All’atto conclusivo, però, non c’è storia. Le inglesi però passano subito in vantaggio con Quansah e bissano poco dopo con Wilson. Poi su una palla vagante è Cowell a marcare la terza meta per il 17-0. Prima dell’intervallo arrivano altre due marcature, e nella ripresa il punteggio si allarga fino al 54-0 finale, punteggio che rispecchia la media delle vittorie di un’Inghilterra fuori categoria rispetto alle altre. Dietro, però, è arrivata un’Italia dotata di qualità e carattere. Francesca Granzotto ha disputato un torneo di altissimo livello ed è stata la migliore, ma tutte le azzurre hanno fatto bene e nessuna ha sfigurato. Un ottimo viatico in vista della seconda e decisiva tappa del Trophy, il 17, 18 e 19 giugno, e soprattutto in vista delle qualificazioni mondiali di luglio.
Francesco Palma
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