Il francese, dopo aver segnato la marcatura che ha chiuso la partita col Racing, si è lasciato andare a un gesto molto eloquente
Non è stata una settimana facile per Bordeaux, che dopo aver buttato all’aria la qualificazione diretta alle semifinali con una clamorosa sconfitta contro un Perpignan penultimo e già condannato ai playout (poi vinti contro Mont-de-Marsan) è stato costretto a passare per i barrage, affrontando il Racing 92. La sfida è stata vinta dal Bordeaux per 36-16, con Federico Mori in campo 33 minuti, ma ciò che ha fatto più scalpore è stata l’esultanza polemica di Cameron Woki dopo la meta, molto probabilmente – stando a quanto riportano i giornali francesi – rivolta proprio al suo allenatore.
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Urios, infatti, durante la settimana era stato durissimo nei confronti di alcuni suoi giocatori, tra cui Woki e Jalibert: “Cameron? Non l’ho visto, Matthieu? Non l’ho visto” aveva detto il tecnico dopo la sconfitta contro Perpignan. Fatto sta che nella sfida contro il Racing proprio Jalibert ispira la meta di Woki, per il 29-16 che di fatto chiude la partita, e la terza linea francese nell’esultare prima mette l’indice davanti alla bocca, come a “zittire” qualcuno, poi si porta le mani alle orecchie, con un gesto che ricorda l’Ibrahimovic di un tempo.
Interrogato su questa esultanza al termine della gara, Woki ha risposto così: “Penso che tutto il mondo abbia capito…”
Ecco l’esultanza polemica di Woki dopo la meta al Racing.
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