Il mediano di mischia azzurro introduce la settimana che porterà alla sfida contro il Portogallo
L’inizio del tour estivo dell’Italia si avvicina: il 25 giugno gli azzurri scenderanno in campo contro il Portogallo, per il primo dei 3 test match previsti in questa sessione. Poi toccherà alla Romania, il 1 luglio, e infine alla Georgia il 10 luglio. In conferenza stampa Alessandro Fusco, mediano di mischia con 6 presenze che ha esordito lo scorso novembre contro l’Argentina, ha analizzato gli obiettivi e le prospettive personali e del gruppo.
Fusco, infatti, ha sempre giocato da impact player con la Nazionale, e questo tour potrebbe essere un’occasione per vederlo finalmente dal primo minuto: “Spero di poter avere la possibilità di giocare una delle tre partite dall’inizio, ma in ogni caso, a prescindere dal mio minutaggio, affronterò e preparerò il match al meglio e cercherò di rimanere tranquillo e positivo”.
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Chiaramente, l’ostacolo maggiore di questa serie di partite – anche dal punto di vista mentale e mediatico – è rappresentato dalla Georgia. Fusco però non vuole perdere l’attenzione anche sulle altre sfide: “Affronteremo le partite una per volta, pensandole in successione. Adesso pensiamo al Portogallo, poi alla Romania e poi alla Georgia. Loro possono pensare quello che vogliono, ma il nostro focus deve essere solo sulla nostra partita, sul nostro gioco e sul fare quello che abbiamo preparato in allenamento e durante la stagione”.
Infine, il mediano di mischia ha parlato del gruppo allargato che l’Italia sta costruendo, con ben 3 nazionali che sono scese e scenderanno in campo in questa estate. Prima l’Emergenti, che ha battuto l’Olanda a Rovigo, poi la Nazionale A e i 3 test della maggiore: “Penso che un gruppo così allargato sia una cosa assolutamente positiva, vuol dire che c’è tanta gente che ambisce all’azzurro e che tutti dobbiamo scendere in campo dando il 100% per dimostrare di meritare questa maglia”
“La concorrenza con Garbisi e Albanese? Anche se ho più presenze mi sento ancora un nuovo arrivato, cerchiamo di lavorare insieme e di aiutarci tra noi, come si faceva già con Braley e Varney. Ci supportiamo e ci sosteniamo, e questo serve per la crescita di tutti noi”.
Francesco Palma
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