Il prima linea ex Benetton Rugby nello Shute Shield
Terminata a maggio la stagione 2021/2022 del Top10 – la prima in maglia Colorno -, Derrick Appiah ha preso il volo direzione Australia.
Per essere ancora più precisi New South Wales (“Un posto meraviglioso ad ogni livello, dove sono felice e sereno”), dove ad attendere il pilone modenese classe ’94, c’era lo Shute Shield, torneo semi-pro più importante del suddetto ‘Nuovo Galles del Sud’, in maglia ‘Norths’, team con sede a Sidney.
“L’opportunità è nata lo scorso marzo grazie al mio agente, ed ho deciso di coglierla con massima carica ed entusiasmo. Terminata la stagione con Colorno (dove Derrick tornerà in autunno, al termine del torneo australiano, ndr), che ringrazio per avermi concesso di sfruttare questa possibilità, mi sono unito ad un gruppo che stava già lavorando assieme e giocando il campionato da un paio di mesi”, ha esordito Appiah, raggiunto da OnRugby.
“Ogni squadra del torneo ha 4 team di diverso livello (ci sono una seconda, una 3^ e una 4^ squadra legata al club), dal primo (il migliore, quello dello Shute Shield) al quarto, che ogni weekend si affrontano – un livello dietro l’altro – nei rispettivi campionati. Nonostante fossi qui da sole due settimane, nel weekend ho giocato da titolare la prima partita con la squadra del secondo livello: abbiamo vinto 47-7 contro gli Hunter Wildfires. E’ andata bene, ho avuto buone sensazioni ed ottimi riscontri da parte del coach. L’obiettivo è quello di conquistarmi la prima squadra il più velocemente possibile”, ha proseguito Appiah, descrivendo poi il tipo del rugby incontrato laggiù, in questi primi giorni.
“Si gioca un rugby veloce e molto intenso, con giocatori dalle skills generali mediamente elevate se paragonato al Top10. Peraltro sono in una buona squadra (Norths attualmente 4^ nello Shute Shield) e prossimamente ci saranno nel team anche gli atleti che erano impegnati in Super Rugby negli scorsi mesi. Per me è una sfida stimolante: il confronto con una realtà ed un rugby di alto livello e con caratteristiche diverse”.
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Un’occasione di miglioramento personale e professionale, da riflettere poi sul campo anche nel prossimo Top10 a Colorno: “Siamo reduci da un’ottima stagione, nel corso della quale abbiamo espresso un buon rugby lanciando tanti giovani. La bontà del nostro anno, però, non mi ha sorpreso. Conoscendo bene il DoR Stefano Romagnoli – mio coach in accademia – e coach Umberto Casellato, che mi hanno voluto nel club, sapevo che avremmo lavorato nel modo giusto e sono certo che nel 2022/2023 si rilancerà, provando a centrare i primi storici playoff Scudetto nella storia di Colorno”, ha dettagliato Appiah, parlando del team emiliano, prima di svelare i suoi piani per il futuro.
“Non sto più pensando alle franchigie, anche perché ho una certa età. Ho già avuto le mie belle esperienze in Pro14 e nell’ultimo anno a Treviso, anche complice un infortunio, peraltro non sono riuscito a performare al meglio. Con Colorno, inoltre, ho preso un bel ritmo in campo ed è anche per questo che sono venuto in Australia, per levigare ulteriormente skills e fitness, giocando con continuità ad alto livello. E poi in futuro mi piacerebbe provare qualcosa di nuovo: sono avventuroso (sorride Appiah, che da giovane ha già vissuto una lunga parte di carriera in UK, ndr)”.
Sogni in tal senso? “Ho tanti sogni nel cassetto ma non voglio dirli, mi piace tenerli per me. Per ora voglio provare a fare bene ogni partita e lasciarmi stupire dal futuro a breve termine”.
Giocare una partita con l’Italia? “Purtroppo per vari motivi non sono mai riuscito a coronare questo sogno. Ora è dura, ma a chi non piacerebbe? Ma ho tanti obiettivi, e in questo momento ho il mio percorso chiaro in testa per cercare di raggiungerne il più possibile”.
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