Tolto Garbisi, Crowley ha comunque confermato tutti i giocatori chiave del suo gruppo, nonostante l’impegno meno proibitivo
Ormai ci siamo: sabato 25 rivedremo in campo l’Italia, a Lisbona contro il Portogallo (calcio d’inizio alle ore 18.00, diretta su Sky Sport Uno). A tre mesi dall’impresa di Cardiff, che ha permesso al rugby azzurro di tornare a gioire, la squadra di Kieran Crowley è chiamata a confermare la crescita mostrata durante il Sei Nazioni e a confermare il risultato ottenuto in Galles.
La sfida contro i lusitani, sulla carta, appare la più agevole delle 3 previste (poi ci saranno Romania e Georgia), nonostante questo il tecnico neozelandese ha deciso di affidarsi comunque a quasi tutti i giocatori chiave di questa Nazionale. Il messaggio è chiaro: prima si pensa a vincere, poi a tutto il resto, focalizzandosi soprattutto su se stessi. Un mantra, quest’ultimo, ripetuto da Crowley e da tutti i suoi giocatori, che hanno ormai assorbito la filosofia del tecnico e sono in grado di portarla in campo.
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Il nucleo azzurro
Escludendo Paolo Garbisi, impegnato nella finale di Top 14 contro Montpellier, Crowley ha confermato tutte le altre colonne portanti del nuovo corso azzurro: in prima linea c’è Danilo Fischetti, in terza capitan Lamaro, nella cerniera di centri l’inossidabile Brex e ad estremo l’ormai confermato Ange Capuozzo. Insomma, ok gli esperimenti e i giovani da lanciare, ma il focus resta sulla necessità di vincere (e possibilmente vincere bene), per cui a certi giocatori non si rinuncia. Lo conferma anche una panchina che – seppur con i due esordienti Neculai e Albanese – presenta giocatori di esperienza e affidabilità come Ruzza, Fuser e Zanon.
Il “triplo” estremo
Contro una squadra come il Portogallo, capace di muovere il pallone e giocare bene al largo, come visto anche nel pareggio contro la Georgia, l’Italia replica con una sorta di “triplo” estremo: tutti i 3 uomini del triangolo allargato, infatti, possono giocare anche in quel ruolo. Confermata la coppia Capuozzo-Padovani, capace di dare solidità in difesa e concretezza in attacco, al posto di Ioane c’è Jacopo Trulla, che proprio in coppia ala-estremo con il folletto Italo-francese aveva dato spettacolo al Mondiale under 20 in Argentina di 3 anni fa.
Se il XV iniziale riflette la volontà di sfidare a viso aperto una squadra che ama muovere il pallone, la panchina invece sembra fatta apposta per sfruttare la maggiore fisicità degli azzurri, con due piloni fisicamente molto possenti come Traoré e Neculai pronti all’impatto nel secondo tempo e un 6+2 che lascia pensare a come Crowley voglia che i suoi escano alla distanza dal punto di vista fisico.
Gli esordi
In mediana, ad affiancare Fusco alla sua prima da titolare ci sarà Giacomo Da Re, alla prima con i “grandi” dopo aver giocato con la Emergenti a novembre e aver fatto molto bene tra Rovigo e Treviso. Pur con pochi cap, Fusco appare il primo in gerarchia rispetto ai due 9 esordienti, per cui anche in questo ruolo chiave Crowley va sul sicuro e si affida a quello che ritiene il più pronto.
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Non si tratta del primo cap, ma è comunque un esordio dal primo minuto per Andrea Zambonin, che dopo aver giocato 20 minuti con l’Inghilterra a partita ormai compromessa avrà la sua prima reale occasione di mettersi in mostra con la Nazionale. Al suo fianco, anche in questo caso, ci sarà l’esperto Dave Sisi, a dimostrazione di come Crowley voglia accompagnare ogni esordiente con la giusta calma, senza “buttare nella mischia” i ragazzi.
Gli altri possibili esordienti saranno Ion Neculai e Manfredi Albanese, ma sarà anche una grande occasione per Manuel Zuliani, che a causa di un infortunio non ha potuto essere protagonista in un Sei Nazioni nel quale sembrava potersi giocare le sue carte.
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I ritorni
Detto dell’assenza di Tommaso Allan, che Crowley ha voluto tenere a riposo dopo la lunga stagione di Premiership con gli Harlequins, la sfida di Lisbona vedrà tornare in azzurro Simone Ferrari, in un ruolo – quello di pilone destro – dove serviva assolutamente il bagaglio di esperienza che il giocatore del Benetton possiede.
Sarà la partita del ritorno anche per Gianmarco Lucchesi, infortunatosi in quel folle pomeriggio di Dublino dove l’Italia giocò un’ora in 13, e che a distanza di 4 mesi rivestirà nuovamente la maglia azzurra, pur partendo dalla panchina.
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Francesco Palma
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