Test Match: Romania-Italia, Kieran Crowley spiega le scelte di formazione e non solo

Le dichiarazioni del ct a due giorni dall’incontro coi rumeni

Test Match: Romania-Italia, Kieran Crowley spiega le scelte di formazione e non solo

Test Match: Romania-Italia, Kieran Crowley spiega le scelte di formazione e non solo ph. s. pessina

La vittoria ottenuta col Portogallo (31-38 in quel di Lisbona) è un ricordo su cui si è lavorato e si sta lavorando, ma ora è tempo di pensare al Test Match numero 2 di questa estate: quello che attende gli azzurri, venerdì prossimo, a Bucarest, contro la Romania padrona di casa.

Nella conferenza stampa di presentazione del match Kieran Crowley ha principalmente spiegato le sue scelte di formazione fornendo però alcune letture anche su quanto successo in terra lusitana sabato scorso.

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Sul XV: “Ceccarelli non è presente nella formazione perché ha avuto un piccolo problema fisico: non sarà disponibile per questa sfida, lo stiamo valutando per la Georgia. Al suo posto ci sarà Ferrari”.

Sulla mediana formata da Garbisi e Allan: “Alessandro Garbisi mi ha colpito. Si merita questa chance dopo aver fatto bene con l’Under 20 e aver mostrato alcune doti, come il box-kick o la rapidità di idee, che lo hanno portato sin qui. In questo momento non esiste un mediano di mischia titolare: ci sono tanti giocatori che vogliono quella maglia, questo tour ci aiuterà a capire meglio le cose, senza dimenticare Varney che non è qui con noi.
Allan? Siamo sempre stati in contatto con Tommaso, che è un giocatore che ha maturato una grande esperienza sia a livello internazionale sia a livello di club. Appena si è reso disponibile lo abbiamo convocato. Sappiamo quello che può dare in un ruolo dove ci sono anche Paolo Garbisi, Giacomo Da Re e Leonardo Marin: tutti hanno anche possibilità e attitudini da primi centri”.

Ruzza in terza linea: “I suoi compiti cambieranno poco, sarà di fatto una seconda linea con possibilità un po’ più ampie. In mischia potrà darci una mano in una posizione diversa, anche perchè giochiamo contro una formazione molto fisica. La sua consistenza è tale che possiamo e vogliamo impiegarlo in uno slot diverso per vedere appieno le sue doti”.

Poi un lungo discorso sulla mentalità: “Dopo il Portogallo, a livello di campo, ci siamo soffermati su quanto non ha funzionato in difesa, relativamente a posizionamento e poca fisicità sui punti d’incontro e nei placcaggi”.

“Quello che è successo col Portogallo non sarebbe dovuto succedere. A loro vanno riconosciuti dei meriti, ma è chiaro che anche noi ci abbiamo messo del nostro. Sappiamo che queste sono partite particolari e importanti, anche perché siamo certamente favoriti, ma non vogliamo metterci ulteriore pressione addosso. Noi prepariamo sempre le partite per vincerle, che sia il Sei Nazioni, questi Test o la Rugby World Cup. Per la sfida contro la Romania stiamo provando a preparare tutto con ancora più cura e attenzione”.

Infine ha concluso dicendo: “Se sono stato frustrato per la prestazione dei ragazzi a Lisbona? Si, ma questo fa parte del gioco. Ogni allenatore quando rianalizza un match dove c’è stato qualcosa che non l’ha convinto è frustrato, a tutti i livelli. Io, insieme al mio staff, devo essere una guida: dobbiamo cercare di tirare fuori il meglio dai ragazzi. Prendiamo il match contro il Portogallo come insegnamento, con la voglia di ripartire per fare bene”.

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