Mancanza di chiarezza nelle comunicazioni tra gli staff medici e giocatore rientrato nonostante una situazione delicata
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L’irlandese Loughman non sarebbe dovuto rientrare dopo il colpo alla testa subito coi Maori. PH Sebastiano Pessina
Torna a farsi sentire il discorso legato ai giocatori che rientrano in campo dopo aver subito un colpo alla testa che porta a un trauma cranico. In particolare l’ultimo episodio ha riguardato la partita di mercoledì tra i Maori All Blacks e l’Irlanda XV, con il pilone Jeremy Loughman che dopo due minuti di gioco si è fermato per un impatto violento sul capo.
Dopo essere stato valutato da un medico indipendente è rientrato in campo ma all’intervallo è rimasto negli spogliatoi. La manager medica neozelandese Karen Rasmussen ha detto: “Abbiamo riscontrato una lacuna nelle comunicazioni. Le prove video più critiche non sono state prese in considerazione per fare la prima valutazione da parte del comitato indipendente”.
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Il pilone di Munster sembrava già instabile appena dopo il contatto: “Rafforzeremo l’intero protocollo dell’HIA per tutto il tour dell’Irlanda. Serve una comunicazione perfetta tra i vari medici per garantire la massima sicurezza dei giocatori” ha aggiunto la Rasmussen.
In vista del primo test tra Irlanda e All Blacks Loughman è stato tenuto fuori dalla rosa dei 23, visto che sta seguendo il protocollo di ritorno al gioco, con il suo posto che è stato preso da Cian Healy.
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