Tanti i protagonisti usciti di scena nelle serie di maggior interesse, gli staff tecnici di fronte a dilemmi
Il rugby internazionale è una parte usurante di uno degli sport più fisicamente esigenti del mondo. Nessuna sorpresa, quindi, che in quattro delle cinque serie incominciate sabato 2 luglio tra le 10 squadre più forti del mondo ci siano diversi giocatori fermati da un infortunio.
Eppure il numero di giocatori che si sono fatti male immediatamente prima o durante la prima giornata della finestra internazionale è stato particolarmente importante e costringerà i tecnici a fronteggiare situazioni complesse nel corso delle prossime settimane.
Quella dell’Irlanda contro la Nuova Zelanda è una delle più complesse. Ovviamente molto si concentra sui destini del capitano e guida della nazionale in verde, Jonathan Sexton. Secondo quanto dichiarato da Andy Farrell, il numero 10 avrebbe superato i primi due step del protocollo HIA. Se superasse anche il terzo ed ultimo nei prossimi giorni, avrebbe l’ok per tornare in campo immediatamente sabato prossimo.
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Il suo sostituto Joey Carbery non ha avuto la migliore delle prestazioni a Auckland. Se in attacco è stato più che sufficiente, il mediano di apertura del Munster ha sofferto in difesa, fino al punto di sparire completamente quando il numero 8 Pita Gus Sowakula lo ha puntato da una mischia a 5 metri ed è andato a segnare sotto i pali.
I problemi più preoccupanti per l’Irlanda sono però in prima linea. La concussion subita da Jeremy Loughman del Munster durante l’infrasettimanale con i Maori All Blacks ha comportato un sovrautilizzo di Cian Healy, il quale ha dovuto peraltro incerottarsi per essere in panchina contro la Nuova Zelanda a causa di un problema alla caviglia patito mercoledì scorso. Intanto Finlay Bealham è risultato positivo ed è costretto in isolamento, limitando le scelte a Tadhg Furlong e Tom O’Toole. Il 36enne Michael Bent, ex prima linea del Leinster che ora gioca a Taranaki, ha ricevuto una chiamata per aggregarsi in emergenza al gruppo, mentre Ed Byrne del Leinster sta arrivando per ingrossare le fila dei piloni sinistri a disposizione di Farrell, ma gli infortuni in prima linea stanno smascherando il fatto che dietro ai fenomeni Andrew Porter e Tadhg Furlong la coperta dell’Irlanda non è lunghissima.
Andy Farrell ha inoltre ricevuto qualche critica per aver portato agli antipodi una formazione di soli 40 giocatori per giocare 5 test di altissimo livello, in un momento della stagione come quello dell’estate con atleti dal chilometraggio impegnativo a questo punto. L’Irlanda ha perso anche Iain Henderson e James Hume.
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Due squadre che hanno dilemmi importanti da risolvere causa infortuni nel proseguimento della serie sono l’Australia e l’Argentina.
L’Australia ha perso Quade Cooper prima dell’inizio della gara con l’Inghilterra per un problema al polpaccio per cui sono ancora da valutare i tempi di recupero. L’importante pilone Allan Alaalatoa ha subito un colpo alla testa e dovrebbe essere fuori dal secondo test per concussion. L’head coach dei Wallabies Dave Rennie spera di poter recuperare Taniela Tupou, ai box per un problema muscolare. Altrimenti a destra saranno dolori per la prima linea australiana. Infine, Tom Banks ha subito una brutta frattura al braccio, atterrando male su un contrasto aereo (e ricordandoci che non è sempre necessario vedere il replay di ogni infortunio).
Noah Lolesio, il numero 10 classe 2000, ha avuto un’ottima prima gara della serie contro l’Inghilterra, sostituendo Cooper all’ultimo momento. Per lui la continuità è stata finora uno dei problemi con la maglia della nazionale. Per Rennie c’è anche la chance di mettere in campo James O’Connor, che però potrebbe anche essere scelto come estremo al posto di Banks, se la titolarizzazione di Jordan Petaia non dovesse convincere il tecnico.
Come l’Australia con Cooper, anche l’Argentina ha perso un pezzo importante della mediana prima dell’inizio della partita, con Tomas Cubelli costretto a fermarsi a pochi minuti dall’inizio della gara. Il suo partner in cabina di regia, Nicolas Sanchez, è uscito dopo 20 minuti con un infortunio che non lasciava presagire nulla di buono. I Pumas si trovano così senza mediani: in settimana si erano infortunati Gonzalo Garcia e Benjamin Urdapilleta, gli altri 9 e 10 in rosa. A questo punto le scelte sono quasi obbligate e ricadono su Gonzalo Bertranou e Santiago Carreras, ma i due non hanno cambi.
Con l’Argentina XV impegnata in un tour in Europa contro Georgia e Portogallo, sembra difficile che Michael Cheika possa richiamare qualche nuova leva dalla seconda selezione nazionale.
Infine, il Galles dovrà fare a meno di Tomas Francis. Il pilone destro è rimasto in campo per pochissimi minuti contro il Sudafrica, uscendo per un colpo alla testa procuratosi in un placcaggio tecnicamente scomposto. I Dragoni, però, possono contare sull’esperienza di Leon Brown, 22 caps, per sostenere l’ottimo Dillon Lewis, protagonista del primo test della serie.
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