Italia imperfetta ma pronta: verso la Georgia con rinnovata fiducia

C’è ancora qualcosa da mettere a posto, ma la prestazione di Bucarest ha riportato fiducia ed entusiasmo

Italia-Romania dello scorso 1 luglio – ph. Razvan Pasarica/SPORT PICTURES

Volo da Bucarest, Romania a Istanbul, Turchia. E da lì verso Batumi, Georgia, dove domenica 10 luglio l’Italia sfiderà i padroni di casa nel test match più atteso dell’estate 2022.

Il fine settimana della Nazionale è stato assai più dolce di quello scorso, grazie a una vittoria convincente contro una Romania non al meglio delle proprie potenzialità, ma molto motivata, visto che non sono molte le squadre importanti a passare dallo stadio Arcul de Triumf.

All’Italia servivano risposte soprattutto da sé stessa e, nonostante una prova imperfetta, la sostanza è arrivata: un risultato largo e tanta voglia di dimostrare, come nel caso dell’ultimo pallone giocato invece che calciato in tribuna.

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Come ha sottolineato lo stesso Kieran Crowley dopo la partita, non tutto è andato a posto e ci sono ancora margini di miglioramento. L’Italia ha gettato al vento qualche occasione di troppo per segnare e chiudere prima l’incontro.

Nella prima fase dell’incontro a Bucarest, la rimessa laterale è andata nel caos, complice una serata storta al lancio per Gianmarco Lucchesi, che non ha comunque fatto mancare il suo solito contributo in giro per il campo.

A fronte di un’ottima difesa sul punto di contatto, figlia di una fame diversa negli impatti rispetto al Portogallo, due situazioni hanno consentito alla Romania di trovare avanzamento sul campo: una copertura della profondità non sempre perfetta, che ha consentito ai padroni di casa di recuperare palloni aerei su propri calci, e una mischia ordinata un po’ in sofferenza.

Sarebbe importante in questo senso il recupero di Pietro Ceccarelli, l’unico Azzurro non ancora sceso in campo. Simone Ferrari ancora non è la miglior versione di sé stesso e Ion Neculai è ancora acerbo nel frangente della mischia chiusa, che domenica prossima sarà certamente uno dei frangenti dove la Georgia proverà a mettere sotto pressione l’Italia.

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A sinistra Danilo Fischetti e Ivan Nemer sembrano garantire qualcosa in più rispetto a Cherif Traoré, con l’italo-argentino che è stato uno dei migliori contro la Romania, ma che potrebbe avere un impatto sul match partendo dalla panchina.

Saranno interessanti le scelte dello staff in terza linea, dove la combinazione preferita di Crowley fino ad oggi è stata quella con Michele Lamaro, Giovanni Pettinelli e Toa Halafihi, ma la prestazione di Manuel Zuliani contro la Romania è stata davvero importante. Il flanker del Benetton classe 2000 è un giocatore dal grande impatto fisico, che sta crescendo a vista d’occhio e che è molto apprezzato da Crowley. Contro la Romania la sua prestazione è stata impressionante.

Con il suo ottimo esordio, Alessandro Garbisi potrebbe essersi garantito un posto da titolare per Batumi, probabilmente al fianco del fratello. Crowley ha anche messo in campo l’interessante asse Allan-Garbisi, l’uno apertura e l’altro primo centro, nel finale di gara contro la Romania. Una scelta in continuità con quanto fatto finora dall’head coach neozelandese con Garbisi e Marin, che libera un po’ di spazio (e tempo) in più per correre per il giocatore del Montpellier, dove può esaltare al massimo le proprie qualità.

Tuttavia, data la partita estremamente fisica che attende gli Azzurri, l’opzione più sensata è quella di una coppia di centri fisica. Quella difensivamente più performante sarebbe probabilmente quella con Tommaso Menoncello spostato a primo centro e con il ritorno di Nacho Brex, anche se Marco Zanon non ha fin qui demeritato. Durante la partita, poi, ci sarà la possibilità di modificare il volto della linea arretrata azzurra inserendo il doppio playmaker.

Il passare del tempo sarà infatti uno degli elementi cruciali della partita. Come la gara con la Romania ha certificato, e come l’Italia sa bene per esserne stata protagonista in molte circostante, tante squadre sono in grado di reggere fino a un’ora di gioco, ma è l’ultimo quarto della gara a fare la differenza. L’Italia dovrà essere brava a mantenere la testa dentro la gara anche nell’ipotesi di circostanze avverse, mantenendo la fiducia nella propria forza e nel proprio gioco, un po’ come ha fatto nella prima mezz’ora a Bucarest, quando non tutto stava filando.

A Batumi la Georgia moltiplicherà la propria forza, l’ambiente sarà caldo e l’assalto feroce. Brava Italia per quello che hai fatto venerdì, ma non c’è tempo di riposare sugli allori: la testa farà ancora gran parte della differenza nella partita che conta di più.

Lorenzo Calamai

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