16 punti nei primi 23 minuti per la squadra di Eddie Jones. L’Australia reagisce nella ripresa, ma non è abbastanza
L’Inghilterra batte l’Australia nella seconda partita della serie, pareggia il computo degli incontri e si prepara alla sfida finale di sabato prossimo.
La vittoria arriva grazie soprattutto a un grande avvio di partita della squadra inglese, capace di imporre un parziale di 16-0 nei primi 23 minuti. Un vantaggio figlio di una performance determinata del pacchetto di mischia, che aveva la responsabilità di dare risposte dopo essere stato messo sotto dagli avversari una settimana fa.
In avvio meta di Billy Vunipola su una giocata da rimessa laterale a 5 metri: finta di drive, pallone spostato sul numero 8 che, con l’aiuto dei compagni, arriva oltre la linea. Farrell aggiunge la trasformazione e tre calci di punizione per chiudere il primo quarto di gara in netto vantaggio, a cui si aggiunge il calcio che al 33′ fa 19-0.
L’Australia si difende con le unghie e con i denti, ma fatica ad avere il possesso del pallone, complice l’indisciplina a cui è costretta dalla grande pressione dell’Inghilterra. Nel frattempo perde Jordan Petaia per un colpo alla testa (brutta tecnica di placcaggio per l’estremo) e Izaia Perese, che si accascia dopo una presa aerea, lasciano intravedere problemi di tendini e legamenti all’orizzonte.
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La partita si riapre però a cavallo dell’intervallo. Prima della fine del primo tempo Taniela Tupou va a marcare da distanza ravvicinata dopo una insistita azione offensiva dei Wallabies. Ad inizio ripresa segna Samu Kerevi, servito da Lolesio al largo dopo che gli avanti hanno assorbito la difesa inglese. Un vero e proprio cambio di paradigma nell’energia della partita: improvvisamente, il pacchetto di mischia che aveva fin lì dominato, quello inglese, sparisce al cospetto di quanto portano sul campo Rob Valetini, Rob Leota, Angus Bell.
Al 53′ Marcus Smith commette un in-avanti volontario che interrompe un attacco da prima fase degli avversari e si prende il giallo. Noah Lolesio accorcia per il -5 sul 17-22.
È il momento decisivo della partita: l’Australia getta addosso agli avversari tutto quello che ha, l’Inghilterra balla in difesa, ma miracolosamente resiste grazie allo sforzo extra dei leader della squadra, con un grande Owen Farrell e un sublime Courtney Lawes, e dei volti nuovi, fra i quali spicca un generosissimo Guy Porter.
L’Australia sbaglia gravemente un paio di lanci in rimessa laterale dentro i 22 metri avversari, che escono male dalle mani di Folau Fainga’a, e la replica inglese nei minuti finali, figlia anche dell’ingresso dei giocatori dalla panchina, chiude l’incontro. Spettacolare l’azione con cui Marcus Smith e Owen Farrell orchestrano una risalita del campo dai propri 22 metri fino alla linea di meta avversaria, dove i Wallabies si salvano solo con il fallo. Il 12 dell’Inghilterra va dalla piazzola a firmare il definitivo +8 quando mancano ancora 13 minuti al termine.
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Nel finale, però, la difesa inglese non corre sostanziali pericoli e riesce a gestire le ultime offensive avversarie. Farrell sbaglia anche l’unico piazzato della sua partita, che avrebbe arrotondato ancor più il risultato.
L’Inghilterra pareggia 1-1 la serie all’indomani delle dichiarazioni di Eddie Jones che sminuivano l’importanza della serie, a ultima e definitiva testimonianza che le parole del tecnico non vanno mai prese sul serio. Rispetto a una settimana fa, l’Inghilterra è apparsa più aggressiva e con un gioco tattico più spiccato, con un utilizzo del piede sistematico atto a portare continuamente la pressione nella zona rossa avversaria: Smith e Farrell hanno spesso trovato il prato con i loro calci, costringendo quindi la copertura profonda australiana a restituire palloni di qualità o lanci del gioco in attacco agli avversari.
L’Australia può vedere il bicchiere mezzo pieno: dopo aver subito un parziale di 19-0 in apertura di gara, ha saputo rimettere in piedi l’incontro e ha avuto le occasioni per provare a vincere la partita. Come nella scorsa partita, i minuti dal 40′ al 60′ hanno visto i Wallabies in netto controllo. Un qualcosa su cui costruire l’assalto alla vittoria finale della serie settimana prossima.
Il problema continua ad essere quello degli infortuni. Oltre a Petaia e Perese, durante l’incontro sono usciti anche Scott Sio e Cadeyrn Neville per problemi fisici, lasciando la coperta ancor più corta in vista del prossimo test.
Australia: 15 Jordan Petaia, 14 Tom Wright, 13 Hunter Paisami, 12 Samu Kerevi, 11 Marika Koroibete, 10 Noah Lolesio, 9 Nic White, 8 Rob Valetini, 7 Michael Hooper (c), 6 Rob Leota, 5 Cadeyrn Neville, 4 Matt Philip, 3 Taniela Tupou, 2 David Porecki, 1 Angus Bell
A disposizione: 16 Folau Fainga’a, 17 Scott Sio, 18 James Slipper, 19 Nick Frost, 20 Pete Samu, 21 Jake Gordon, 22 James O’Connor, 23 Izaia Perese
Marcatori Australia
Mete: Tupou (37), Kerevi (48)
Trasformazioni: Lolesio (37, 48)
Calci piazzati: Lolesio (54)
Inghilterra: 15 Freddie Steward, 14 Jack Nowell, 13 Guy Porter, 12 Owen Farrell, 11 Tommy Freeman, 10 Marcus Smith, 9 Jack van Poortvliet, 8 Billy Vunipola, 7 Sam Underhill, 6 Courtney Lawes (c), 5 Jonny Hill, 4 Maro Itoje, 3 Will Stuart, 2 Jamie George, 1 Ellis Genge
A disposizione: 16 Luke Cowan-Dickie, 17 Mako Vunipola, 18 Joe Heyes, 19 Ollie Chessum, 20 Lewis Ludlam, 21 Will Joseph, 22 Danny Care, 23 Henry Arundell
Marcatori Inghilterra
Mete: B. Vunipola (5)
Trasformazioni: Farrell (5)
Calci piazzati: Farrell (11, 15, 23, 33, 44, 67)
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