Il c.t. dell’Inghilterra si è lamentato dei tanti provvedimenti disciplinari presi dagli arbitri nel corso di questi test match estivi
Questa sessione estiva di test match è stata caratterizzata dai tanti cartellini tirati fuori dagli arbitri nel corso delle partite. Era successo nella prima sfida tra Inghilterra e Australia, e anche tra Sudafrica e Galles, e la situazione si è ripetuta anche nella gara 2 tra All Blacks e Irlanda, caratterizzata anche dalle polemiche per la mancata applicazione della regola sulle mischie no contest. Insomma, tante partite che vedono le squadre giocare in 14 o addirittura in 13 in alcuni frangenti, a causa dei tanti cartellini gialli e rossi.
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Al termine della seconda partita della serie tra Inghilterra e Australia, Eddie Jones ha detto la sua sui tanti provvedimenti disciplinari presi dagli arbitri: “Penso che il gioco sia andato fuori controllo. A un certo punto durante Nuova Zelanda-Irlanda i commentatori non riuscivano a tenere il conto di quanti fossero i giocatori in campo. Siamo in una situazione in cui ogni cosa è un cartellino giallo o un cartellino rosso. Bisogna tornare a usare il buon senso”.
Jones ha poi parlato, in particolare, degli in avanti volontari, severamente puniti nella seconda sfida tra Australia e Inghilterra, come nel caso di Marcus Smith: “Gli avanti volontari devono essere penalizzati, ma quello non era un avanti volontario”.
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Prima dell’inizio dell’estate, era stato l’allenatore degli All Blacks, Ian Foster, a parlare dell’alto rischio di cartellini rossi. Ponendo l’attenzione sul fatto che nel Super Rugby si usa ormai da due anni l’espulsione temporanea da 20 minuti, con la possibilità di sostituire poi il giocatore cacciato, mentre nel rugby internazionale ed europeo il cartellino rosso lascia la squadra in 14 per tutta la partita.
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