Una delle azioni individuali più belle dell’anno, in condizioni davvero difficili
Cile-Stati Uniti, partita di andata dello spareggio per un posto nella Rugby World Cup 2023, si è giocata in condizioni infernali a Santiago, sotto la pioggia battente e sul campo dell’Estadio Santa Laura ridotto in molti punti a fango e poco altro. Gli Stati Uniti hanno poi vinto 21-22, portandosi in vantaggio in vista del ritorno previsto sabato 16, ma l’attenzione è stata rivolta soprattutto a quello che è successo al minuto 51.
Viste le condizioni molto difficili, non c’è stato da sorprendersi che entrambe le squadre abbiano fatto molto affidamento al gioco al piede nella battaglia territoriale. Quando il mediano d’apertura dei cileni, Roberto Fernandez, ha deciso di correre palla in mano dopo aver ricevuto un calcio un po’ incerto degli avversari, la sorpresa invece è stata notevole.
Ma chi ha detto che non si possono tentare delle azioni palla in mano quando piove e l’erba è solo un lontano ricordo? È quello che deve aver pensato Fernandez, apertura classe 1996 del Selknam, squadra di Santiago della Super Liga Americana. Con una discreta dose di incoscienza e coraggio, Fernandez ha raccolto il pallone a una sessantina di metri dall’area di meta opposta e come prima cosa ha lasciato sul posto AJ MacGinty con un gran sidestep verso sinistra.
Dopo, il numero 10 si si è lanciato dentro la linea (piuttosto sfilacciata a onor del vero) di difesa americana eludendo tre tentativi di placcaggio andando dritto per dritto. A quel punto le praterie erano aperte. Per lui, ma soprattutto per i suoi compagni di squadra sulla destra. Che sono stati completamente ignorati.
Invece di sfruttare la superiorità numerica verso destra, Fernandez sceglie di tornare verso il centro e riesce a bucare altri due placcaggi, complice anche la difficoltà degli statunitensi di trovare degli appoggi solidi sul fango. Fernandez, al contrario, è ben saldo sulle gambe: dopo un altro sidestep spericolato, resiste a un altro tentativo di placcaggio e aggiusta improvvisamente il suo angolo di corsa con una curva a 90° che mette fuori tempo tutti.
Il cileno a quel punto si ritrova con la terra promessa davanti ai suoi occhi. Fernandez si riaggiusta e pesta ancora sulle gambe, e quando l’ultimo difensore USA lo bracca e troppo tardi.
Il bilancio finale è di una sessantina di metri percorsi palla in mano, 7 difensori battuti e una meta epica che resterà sicuramente negli annali del rugby cileno.
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