Il CT non ha nascosto le emozioni dopo un altro successo storico per la selezione azzurra
Sette vittorie nelle ultime dieci partite, due successi di fila contro l’Inghilterra e un 2022 da scrivere negli annali del rugby giovanile italiano. La nazionale Under 20 ha chiuso come meglio non avrebbe potuto le Summer Series disputate tra Verona e Treviso, battendo gli inglesi di nuovo dopo il successo dello scorso febbraio.
Mentre cinque mesi fa la vittoria era arrivata con un punteggio striminzito (6-0), questa volta gli azzurrini hanno avuto la meglio anche in una partita dal punteggio alto e con una fase più offensiva libera di esprimersi da ambo le parti. Per Massimo Brunello, guida di questo gruppo di ragazzi, alla base c’è soprattutto una cosa: “Questi ragazzi hanno un cuore enorme, e sanno regalare emozioni vere”.
“Abbiamo vinto una partita complicata contro un avversario difficilissimo – ha commentato il CT dopo la partita – e l’abbiamo fatto come sappiamo fare noi, tenendo fede al nostro piano di gioco, mantenendo lucidità e disciplina anche nei momenti più difficili, come solo le grandi squadre hanno nelle loro corde”.
“In questi giorni si percepiva benissimo lo spirito con cui saremmo scesi in campo, e la consegna delle maglie poi è stata da brividi con i ragazzi del 2002 che la ricevevano per l’ultima volta. Proprio questi ultimi hanno decisamente alzato l’asticella della nostra Nazionale molto in alto. Non sarà facile ripetersi, ma chi eredita questa responsabilità ha altrettanta qualità avendo acquisito una mentalità vincente, il nostro lavoro prosegue in buone mani”.
– Guarda anche: gli highlights di Italia-Inghilterra Under 20
Tra chi ha vestito per l’ultima volta la maglia della nazionale Under 20 c’è Lorenzo Pani, autore anche di un fondamentale drop nel secondo tempo della partita di martedì sera a Monigo. “Ce lo siamo detti in spogliatoio. Questo gruppo è stato speciale, ha fatto la storia arrivando dove nessuna Nazionale italiana era arrivata prima, ed ora il sogno è di poterla indossare di nuovo una maglia azzurra, perché non c’è niente di paragonabile per un giocatore”.
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