A novembre l’apertura Lima Sopoaga e il terza linea Steven Luatua potrebbero rafforzare la rosa che ha vinto la Pacific Nations Cup
Samoa potrebbe schierare per la prima volta due ex All Blacks nel test match di novembre contro l’Italia a Padova.
Si tratta del mediano di apertura Lima Sopoaga, 31 anni e 16 caps con la Nuova Zelanda, e di Steven Luatua, flanker classe 1991 con 15 caps a suo nome per la squadra in maglia nera.
Sopoaga ha giocato la sua ultima gara con gli All Blacks nel 2017. Dall’anno successivo è passato in Europa, prima nelle fila dei Wasps e poi a Lione, dove ha giocato l’ultima stagione. Nel momento di massimo fulgore della sua carriera, ha insidiato il miglior Beauden Barrett per il ruolo di numero 10 degli All Blacks, ma in Premiership e Top 14 ha finora avuto un impatto inferiore alle aspettative.
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Luatua ha invece una carriera di successo a Bristol, iniziata nel 2017 quando la squadra ancora militava nel Championship, la seconda divisione inglese. Luatua collaborò in maniera decisiva alla promozione in Premiership e continua ad essere una delle pietre angolari della squadra, di cui è stato anche capitano.
Entrambi potrebbero essere selezionati in virtù della nuova regola di World Rugby che consente ai giocatori che da più di 3 anni non rappresentano una squadra nazionale, di rappresentarne un’altra per la quale abbiano una appartenenza dimostrabile.
Grazie a questa regola, Samoa è già riuscita a schierare Jordan Taufua e Fritz Lee, due terze linee di grande esperienza e valore, bloccati da precedenti convocazioni con Nuova Zelanda U20 e Nuova Zelanda Sevens, rispettivamente. Aggiungere Sopoaga e Luatua permetterebbe di alzare ancora il livello di competitività della squadra, già aiutata dalla nascita dei Moana Pasifika del Super Rugby Pacific.
“Il cambio delle regole sull’eleggibilità non stravolgerà le cose dal giorno alla notte, ma ci permette di provare a migliorare – ha detto l’head coach Seilala Mapusua – Grazie ai Moana Pasifika i giocatori non sono passati direttamente dal rugby di base a quello internazionale, per sette mesi hanno vissuto il rugby professionistico e questo per noi ha un grande impatto.”
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“A novembre giocheremo con Italia, Georgia e Romania, ma è frustrante che tra oggi e la Rugby World Cup l’unica partita che giocheremo con una Tier 1 è quella con gli Azzurri. Ci piacerebbe affrontare qualche partita dura in più.”
“L’unico modo di cambiare il modo di vedere Samoa è attraverso i risultati. Una delle aree chiave su cui ho lavorato da quando sono in carica è creare un ambiente di cui i giocatori vogliano essere parte. Voglio che ogni giocatore eleggibile scelga di mettersi la maglia blu. Spero di star intraprendendo un percorso che porti i giocatori a scegliere di rappresentare Samoa, e non qualche altro paese.”
“Aggiungere alla rosa Lima e Steve sarebbe fantastico, ma non vogliamo solo buttare nel gruppo degli ex-All Blacks appena possibile [e infatti i due hanno già da tempo superato il tempo limiti per rendersi eleggibili]. Vogliamo qualcuno che abbia il desiderio di indossare la nostra divisa.”
Questo, tra gli altri, uno dei motivi che ha spinto Mapusua ad allontanare le voci che vorrebbero anche Ma’a Nonu, 103 caps con gli All Blacks, pronto a scendere in campo per Samoa: “Vedere Ma’a rappresentare Samoa è stato un sogno di tutti per gli ultimi 20 anni, ma adesso lui ne ha 40 e noi abbiamo ottimi centri, vogliamo lavorare sul rafforzare quello che abbiamo iniziato.”
La nazionale del Pacifico sta affrontando un’inattesa fioritura: dopo qualche anno di vacche magre, la squadra guidata da Seilala Mapusua ha vinto la Pacific Nations Cup e ha scalato un paio di gradini nel ranking, arrivando all’undicesimo posto, sopra alle altre squadre della regione come Fiji e Tonga.
Durante lo scorso luglio, gli occhi di tifosi e addetti ai lavori erano pronti soprattutto alla nazionale di Tonga, con Malakai Fekitoa, Israel Folau e Charles Piutau pronti a mettere la maglia della Ikale Tahi. Il loro apporto però non è stato significativo in termini di risultati.
Il test fra Italia e Samoa di novembre sarà la gara da vincere per gli Azzurri, ma la sfida che li aspetta sembra diventare sempre più difficile.
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