La terza linea azzurra ha raccontato alla Gazzetta dello Sport l’avvicinamento alla Rugby World Cup
Il mondiale femminile si avvicina. L’Italia, dopo aver affrontato il Canada nel primo test di preparazione, sfiderà due volte la Francia a settembre, per poi cominciare il suo cammino nella Coppa del Mondo a ottobre, nel girone con Canada, USA e Giappone. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, Elisa Giordano ha raccontato l’avvicinamento all’appuntamento mondiale, e le difficoltà che comporta il dover gestire il doppio impegno tra lavoro e rugby.
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“Non posso nascondere che sia faticoso, ma con il tempo si impara ad organizzarsi e ad incastrare le cose. Mi sveglio presto la mattina per andare a lavorare, quando stacco vado ad allenarmi e nel mezzo faccio altre commissioni, come la spesa, e quando arrivo a casa la giornata è finita e si pensa già al giorno dopo” dice la terza linea azzurra alla rosea.
“Aggiungiamoci che adesso stiamo preparando un Mondiale, quindi l’intensità e la durata degli allenamenti è ancora maggiore, ma la fatica è compensata dalla soddisfazione personale che si ottiene alla fine. Come faremo a gestire il lavoro con il Mondiale? Sfido chiunque a trovare qualcuno che abbia 8 settimane di ferie (ride, ndr), io purtroppo non le ho, quindi dovrò per forza prendere l’aspettativa” continua Giordano.
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La preparazione, quindi, deve chiaramente basarsi anche sui ritmi giornalieri di ogni giocatrice: “I preparatori cercano di venire quotidianamente incontro alle nostre esigenze in base alla settimana lavorativa e ai nostri impegni. Siamo umane anche noi (ride, ndr). Dopo la partita con il Canada, siamo tornate in Italia e il giorno dopo sono andata lavorare con i postumi del jet lag, e poi mi sono allenata”.
“L’idea è ovviamente arrivare preparate all’appuntamento, anche perché il nostro obiettivo è superare il girone e arrivare più avanti possibile, quindi dovremmo essere in condizione per tante settimane di fila. Nel test contro il Canada abbiamo dimostrato di essere competitive contro una squadra fortissima, nonostante fossimo nel pieno del carico di lavoro. Questo ci dà fiducia”.
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