Nella lista stilata dalla rivista Rugby World ci sono ben cinque francesi nelle prime dieci posizioni
Ogni due anni la rivista Rugby World stila la lista delle 50 personalità più influenti nel rugby internazionale. Nel 2020 la vetta della classifica fu occupata da Siya Kolisi, sia per aver guidato da capitano il Sudafrica alla conquista della Rugby World Cup 2019 sia per gli sforzi della sua fondazione contro la pandemia da Covid-19. Questa volta, invece, il primo posto in classifica è occupato da chi si siede ai piani alti della Federazione del rugby mondiale, ovvero Bernard Laporte.
Il vice presidente di World Rugby, e presidente della Federazione francese, è stato scelto come persona più influente nel rugby internazionale del 2022 per la sua risolutezza nel portare avanti le proprie iniziative. Secondo una fonte anonima di Rugby World, Laporte a volte “è un uomo lunatico”, ma sa esercitare “la propria influenza”.
“Crede nella stagione unica globale, in un campionato mondiale per club e nel potenziamento del rugby femminile – si legge sul sito della rivista – Ha fatto anche ciò che molte persone non ritenevano possibile: portare la pace tra i club francesi e la federazione”.
Laporte, che due anni fa era secondo in questa classifica, ha preceduto Nick Clarry, il managing director della divisione sportiva di CVC, il fondo che nel 2021 ha acquistato il 14% del torneo Sei Nazioni. Il podio è chiuso da un altro francese, Ben Morel, CEO del Sei Nazioni a cui Rugby World tra le altre cose ha riconosciuto favorevolmente la decisione di spostare il Sei Nazioni femminile nel calendario.
Il primo giocatore ad apparire nella Top 10 è al quarto posto ed è Antoine Dupont, che ha vinto il premio di miglior giocatore dell’anno nel 2021 e come tale viene considerato ormai dagli appassionati di rugby di tutto il mondo. Dupont è anche l’unico giocatore tra i primi dieci della classifica, in cui figurano anche altri manager come Claude Atcher (capo dell’organizzazione della Rugby World Cup 2023) e Alan Gilpin, CEO di World Rugby.
Nella Top 10 sono presenti inoltre l’allenatore della Francia Fabien Galthié (in totale ci sono cinque francesi nelle prime dieci posizioni); l’ex giocatore dell’Inghilterra Steve Thompson, che nei mesi scorsi ha raccontato i suoi problemi relativi alle conseguenze da concussion; la direttrice del rugby femminile della Federazione, Saily Horrox, e Conrad Smith, responsabile del Welfare dei giocatori all’interno dell’International Rugby Player, il principale sindacato dei rugbisti.
La lista completa è sul numero di Rugby World di settembre.
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