L’ex giocatore di Gloucester ha raccontato com’è venuto a conoscenza della malattia e come si sta preparando ai prossimi mesi
Poche settimane fa, il Gloucester e Ed Slater hanno annunciato che al 34enne seconda linea inglese è stata diagnosticata la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), una malattia neurodegenerativa progressiva. Allo stesso tempo, era stata avviata una raccolta fondi che nel giro di 24 ore aveva portato a raccogliere oltre 50mila sterline per sostenere la famiglia di Slater, che lunedì ha parlato per la prima volta in un’intervista televisiva della malattia e dei mesi scorsi, in cui ha scoperto della malattia.
A BBC Breakfast, Slater ha raccontato di aver iniziato a sentire delle contrazioni ai muscoli delle braccia circa undici mesi fa, quando scendeva ancora regolarmente in campo con Gloucester. All’inizio, l’ex giocatore dei Leicester Tigers non vi ha prestato particolare attenzione, perlomeno fino a quando ha notato che questi fastidi andavano avanti senza diminuire mai.
“Non volevo affrontare la cosa, ma a un certo punto sentivo che stavo perdendo forza nel braccio e nella mano” – ha detto Slater – Il mio braccio e la presa sulle cose sono diventati sempre più deboli con il passare dei mesi. A Oxford infine mi è stata diagnosticata la SLA. Una parte di me era già preparata alla diagnosi per via dei sintomi. Ovviamente la diagnosi non ha reso le cose più semplici, ma dopo undici mesi di tormenti, ricerche sulle possibile cause ho avuto almeno una risposta. Anche se non è quella che avrei voluto sentire”.
“Il mio atteggiamento è sempre quello di andare avanti con la propria vita – ha proseguito Slater – Non ci sono molte cose più difficili di questo nella vita, ma bisogna affrontare le sfide a testa alta. Nel frattempo prendo ogni giorno così come viene. Riesco a stare in pace con me stesso e quest’approccio mi tiene nel miglior umore possibile”.
La vita di Ed Slater e della sua famiglia, nel frattempo, è già cambiata e con il passare dei mesi e degli anni verrà inevitabilmente stravolta. Consapevole di questo, Slater ha preso già alcuni accorgimenti. Per esempio, ha registrato la sua voce per il momento in cui la malattia gli impedirà di parlare e dovrà utilizzare un comunicatore vocale computerizzato.
“In quel momento ho capito di aver tracciato una linea per la quale non ero preparato – ha confessato Slater – Mi è sembrato che il tempo fosse andato avanti improvvisamente, ma mi ha anche aiutato a capire come potrò aiutare la mia famiglia e a creare meno problemi possibili per loro mentre le cose cambieranno”.
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