Un video di highlights per uno dei candidati a numero 1 del pianeta
Chi è il giocatore più forte del mondo?
Per i World Rugby Awards il miglior giocatore dell’anno è stato Antoine Dupont, il mediano di mischia della Francia. Un’opinione condivisa da molti, visto che il numero 9 transalpino abbina le caratteristiche tecniche classiche del suo ruolo a uno strapotere fisico esuberante, insospettabile per un giocatore della sua taglia.
Eppure, sempre più estimatori si iscrivono al partito di Lukhanyo Am, il numero 13 del Sudafrica che dalla Rugby World Cup 2019 in poi si è saputo guadagnare uno spazio sempre maggiore nel tempo dedicato agli applausi dei tifosi della palla ovale.
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Am, 28 anni, viene da Qonce, precedentemente nota come King William’s Town, città di natale dell’attivista Steve Biko. E’ arrivato al grande rugby tardi, passando per vie traverse rispetto ai più tradizionali percorsi di sviluppo dei giocatori professionisti sudafricani: niente scuole eccellenti, niente Craven Week, niente nazionali giovanili.
Ancora nel 2016 faceva parte della disgraziata franchigia dei Southern Kings, allora parte del Super Rugby. Una grande stagione individuale in una annata da 2 vittorie e 13 sconfitte gli permise di farsi notare dagli Sharks, grazie anche alla buona parola messa per lui da Mwandzile Stick, allora allenatore dei trequarti dei Kings e ora nello stesso ruolo agli Springboks.
Nel dicembre 2017 Am debutta in nazionale contro il Galles. A giugno dell’anno successivo la prima da titolare contro l’Inghilterra, e da allora una progressiva scalata delle gerarchie fino a diventare definitivamente la prima scelta alla RWC 2019, che chiuderà vincendo la coppa con una grandissima prestazione nella finale contro l’Inghilterra.
In quell’occasione colpisce tutti la leggerezza nell’eseguire l’ultimo passaggio per la meta dell’amico fraterno Makazole Mapimpi. Una freddezza nei momenti topici delle partite che è diventata un suo tratto distintivo, come ricordano il passaggio dietro la schiena per la meta di Nkosi nel Rugby Championship dello scorso anno o il recente offload da terra contro gli All Blacks.
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Am però è anche un eccellente difensore, la chiave del muro sudafricano. Le sue letture e le sue salite con perfetto tempismo impediscono sistematicamente agli avversari di riuscire a spostare il pallone nello spazio. Per i puristi, vera e propria poesia in movimento.
E forse, per la quantità di cose giuste e i pochi errori che compie sul campo da rugby, Lukhanyo Am è oggi il miglior giocatore del mondo.
Lorenzo Calamai
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