“Quando la nazionale perde, Eddie punta il dito sempre altrove” – ha detto tra le altre cose l’ex apertura della nazionale inglese
Qualche giorno fa, alcune dichiarazioni di Eddie Jones sui giocatori di rugby formati nelle scuole private e sulle loro debolezze caratteriali avevano suscitato diverse polemiche in Inghilterra e un acceso dibattito. Il CT australiano aveva definito i giocatori provenienti dagli istituti privati troppo deboli caratterialmente, e poco in grado di prendere decisioni in autonomia sul campo da gioco.
Considerando che una grossa parte dei giocatori di alto livello inglesi passa anche dalle scuole private, le parole di Jones non sono passate inascoltate. La stessa Federazione inglese è dovuta intervenire con un comunicato in cui si faceva notare come il CEO della RFU, Bill Sweeney, avesse parlato a Jones dopo la sua intervista per ribadire quanto sia importante il ruolo delle scuole private nei percorsi di molti giocatori, ricordando anche alcuni dei nomi che le hanno frequentate e che ora fanno parte della nazionale (Maro Itoje e Harry Arundell, tra gli altri).
Chi, invece, ha usato meno diplomazia è stato Clive Woodward, CT della nazionale inglese vittoriosa alla Rugby World Cup 2003. In un articolo di commento sul Daily Mail, Woodward ha definito divisivi e irrispettosi i giudizi di Jones, che secondo lui sarebbero un insulto al rugby inglese: “Lo sport dovrebbe essere un importante veicolo di promozione di equità e diversità e non puoi ottenere questi risultati criticando un gruppo preciso di persone”
Woodward, nel ribadire la qualità delle persone e del lavoro dentro le scuole private, non ha mancato di lanciare alcune frecciate a sua volta al coach australiano. “Come allenatore, non dovresti interessarti alla provenienza scolastica dei tuoi giocatori. Dovresti sceglierli in base al merito. Incolpare il background di alcuni giocatori per spiegare le sconfitte dell’Inghilterra è un totale scarico di responsabilità. Una parte dell’essere allenatore è proprio creare in prima persona dei leader e dei giocatori che sappiano prendere delle decisioni”.
Le critiche di Danny Cipriani
All’articolo di Woodward, molto duro nei confronti di Jones, ha poi fatto seguito un’altra serie di commenti destinata a fare altrettanto rumore per la sua durezza nei confronti del CT. Dal suo spazio sul Daily Mail, infatti, anche Danny Cipriani ha criticato con decisione il tecnico australiano, accusandolo di non avere il tipo di giocatori desiderati in nazionale a causa dall’ambiente di lavoro da lui creato, e non per le mancanze del sistema scolastico privato.
Cipriani, che ha frequentato a sua volta un istituto privato, ha detto che “Eddie dovrebbe guardare a se stesso, piuttosto che criticare gli altri […] Se un allenatore crea un ambiente in cui far crescere dei giocatori capaci di prendere decisioni e dotati di problem solving, le loro abilità di giocatore sotto pressione cresceranno. Eddie non fa tutto questo”.
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“Quando la nazionale perde, Eddie punta il dito sempre altrove” – ha continuato Cipriani, che poi ha parlato anche dei problemi tattici dell’Inghilterra per spiegare il suo punto di vista su Eddie Jones e sui suoi metodi di allenamento, visto che secondo Cipriani il CT lascerebbe poca libertà di movimento ai suoi giocatori in campo.
“Quando l’Inghilterra non riesce a vincere fisicamente lo scontro, le loro difficoltà emergono a causa della mancanza di una struttura d’attacco precisa – ha detto il mediano d’apertura che ha collezionato 2 cap nella gestione Jones – Dato che Eddie dice esattamente ai giocatori cosa fare e come la partita andrà, loro faticano a reagire quando le cose non vanno secondo i piani. E questo, per essere chiari ancora, non è da imputare alla loro educazione, ma a come viene messa in campo la squadra da Eddie Jones”.
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