Quando la natura umana sorprese Jean de Villiers nel momento sbagliato

Schalk Burger ha raccontato un episodio tragicomico del suo ex compagno di nazionale, che nel 2007 ebbe un’emergenza appena prima di giocare

ph. David Gray/Action Images

Stai per entrare in campo. Tra poco inizierà un Test Match importante come Sudafrica-Inghilterra. Dovrebbe essere tutto in ordine e al suo posto, perché la partita inizierà da lì a poco. A volte, però, la natura umana non si allinea perfettamente con le necessità e la preparazione rigorosa di un giocatore professionista e può tirare dei brutti scherzi al momento sbagliato.

Schalk Burger, ex terza linea degli Springboks, ha vissuto per sua fortuna uno di questi episodi solo da molto vicino, al fianco del suo amico e compagno di squadra Jean de Villiers. Nel corso di una puntata dell’Aotearoa Rugby Pod di cui era ospite, dal minuto 51:20 Burger ha raccontato la sfortunata sequenza di eventi che vide protagonista il centro sudafricano pochi istanti prima dell’ingresso in campo per un Test contro l’Inghilterra nel 2007, prima della Rugby World Cup, a Bloemfontein.

“[de Villiers] Indossava sempre delle fasciature molto strette sotto i calzoncini bianchi della divisa della nazionale. Era di fianco a me e stava facendo delle grandi scoregge – ha detto Burger – A un certo punto gli dico ‘guarda che non finirà bene’ e che una di quelle avrebbe portato ad altro”.

“Non avevo nemmeno finito di dirlo che ho sentito con le mie orecchie che qualcosa era successo. Ho visto il vero panico sulla sua faccia. Non sapeva se poteva alzarsi. E aveva sempre dei pantaloncini bianchi – ha continuato Burger tra le risate generali – Poi si avvicina Gert Smal, l’assistant coach, che va da lui e gli dice ‘Jean, dovrai farti sentire con gli avanti’ ma all’improvviso dice ‘che diavolo è quest’odore?'”. Ma non finisce qui, perché alla fine de Villiers decide di alzarsi. “Fa due passi e tutto comincia a scivolargli tra le sue gambe”.

Come si può immaginare, in quel momento Burger ha avuto molte difficoltà a smettere di ridere e a pensare al suo compagno di squadra, nonostante da lì a poco ci sarebbe stato il calcio d’inizio. “Non mi sono ripreso subito. Stavo ancora ridacchiando quando ho ricevuto il primo pallone dal kick-off […] È stato assolutamente incredibile”.

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