Il mediano di mischia con 29 presenze negli All Blacks potrebbe diventare un Wallaby sfruttando le nuove regole sull’eleggibilità
Tawera Kerr-Barlow si è reso disponibile per essere convocato dall’Australia in vista della Rugby World Cup 2023. Il mediano di mischia, nato a Melbourne ma sceso in campo 29 volte con gli All Blacks tra il 2012 e il 2017, potrebbe dunque diventare uno dei nomi più importanti a sfruttare le recenti modifiche alle regole sull’eleggibilità introdotte da World Rugby.
Lo scorso novembre, infatti, la Federazione internazionale aveva deciso che chi aveva già giocato per una nazionale, senza poi essere convocato dalla stessa per tre anni, sarebbe stato libero di poter vestire la maglia della nazione in cui è nato o da cui proviene la sua famiglia.
Kerr-Barlow rientrerebbe in questa casistica e potrebbe dunque essere convocato nei Wallabies, visto che la sua ultima presenza con la Nuova Zelanda risale al novembre 2017. Il mediano di mischia di La Rochelle, classe 1990 e cresciuto in Australia fino all’età di 13 anni, non sarebbe il primo a sfruttare la nuova regola di World Rugby (lo hanno già fatto Malakai Fekitoa, Israel Folau e Charles Piutau per giocare con Tonga), ma sarebbe il primo a passare da una nazionale di altissimo livello all’altra.
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“A differenza della Nuova Zelanda, l’Australia ha una regola che consente ai giocatori che sono all’estero di essere ancora convocabili, per cui sono disponibile a giocare per i Wallabies – ha detto Kerr-Barlow a Rugbyrama – Sono nato lì, ho molti legami con l’Australia paese e se lo staff mi chiamasse andrei senza esitazione. Sarebbe una grande opportunità per me”.
Per Dave Rennie la possibilità di convocare Tawera Kerr-Barlow, trascinatore di La Rochelle nel successo in Champions Cup della scorsa primavera, sarebbe una risorsa importante. L’ex giocatore degli All Blacks potrebbe giocarsi un posto da titolare con Nic White, anche se i Wallabies possono contare su altri due numeri 9 piuttosto affidabili come Tate McDermott e Jake Gordon.
Allo stesso tempo, in vista della Rugby World Cup 2023 il CT australiano potrà convocare solo tre giocatori attualmente impegnati all’estero e non in Australia, e che abbiano almeno 30 presenze a livello internazionale o avuto un contratto di cinque anni consecutivi con una franchigia del Super Rugby.
Kerr-Barlow, che ha trascorso sei anni ai Chiefs, rientrerebbe nei criteri stabiliti dalla Federazione australiana tempo addietro, ma come riporta il Telegraph dovrebbe giocarsi uno dei posti con Quade Cooper, Samu Kerevi (questi ultimi due titolari dei Wallabies), Marika Koroibete, Rory Arnold, Will Skelton e Bernard Foley.
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