L’estremo fiorentino racconta la sua esperienza con la Nazionale Under20 e guarda avanti all’immediato futuro con la franchigia ducale
Arrivato alle Zebre lo scorso aprile, Lorenzo Pani si sta preparando per la sua prima “vera” stagione con la franchigia di Parma. Il giovane estremo fiorentino, reduce da un’esperienza con il Benetton, è stato protagonista con l’Italia Under 20 alle recenti Summer Series e ora vuole ritrovare le stesse sensazioni con la maglia ducale tra URC e Challenge Cup.
Intervenuto in settimana ai microfoni del sito web del club in occasione della sua prima videointervista ufficiale col XV del Nord Ovest, il trequarti toscano ha parlato dell’esperienza alle U20 Summer Series e in generale del suo percorso di crescita e delle sue nuove aspettative con le Zebre.
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Come stai fisicamente e com’è stato il ritorno in squadra dopo le U20 Summer Series di Treviso?
“Fisicamente sto molto bene, stiamo affrontando un periodo molto intenso dal punto di vista atletico, come tutte le preseason. Molta palestra, molto campo, però servirà per prepararci al meglio per il campionato. Dopo le U20 Summer Series non vedevo l’ora di tornare qui perché sarà un anno molto importante”.
Sei sceso in campo in tutte e quattro le sfide dell’Italia alle U20 Summer Series e avete chiuso il torneo ad uno straordinario terzo posto. Che esperienza è stata a livello collettivo e che ricordi ti ha lasciato?
“L’esperienza con l’Under 20 è stata qualcosa di incredibile perché nemmeno noi ci aspettavamo un risultato del genere, sia al Sei Nazioni che a questo torneo estivo. E’ un ricordo indelebile che mi porterò dietro per tutta la vita, perché proviene dal gruppo, dalle vittorie, da tutte le emozioni che abbiamo vissuto: a livello della nazionale, abbiamo scritto un pezzo di storia”.
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A livello personale invece hai registrato 14 difensori battuti, 6 line break, 7 offload, una meta e un drop e sei stato inserito nel XV ideale del torneo. Sei soddisfatto della tua prestazione?
“Personalmente, sono abbastanza contento perché è un riconoscimento importante nonostante abbia commesso qualche errore. Sono veramente soddisfatto, fin da piccolo lavoro per raggiungere il livello più alto possibile e chiudere in questo modo l’esperienza con l’Under 20 è qualcosa di incredibile”.
Che tipo di giocatore sei? Quali pensi che siano i tuoi punti di forza?
“Mi ritengo un giocatore molto istintivo. In campo cerco di adattarmi alla situazione. I punti di forza sono sicuramente l’uso del piede a gioco fermo ma anche durante le fasi di gioco, gli offload e l’attacco palla in mano”.
Ti vediamo a proposito lavorare spesso sui calci e sulla tecnica individuale a fine allenamento. Quanto è importante la cura dei dettagli quando si gioca nell’alto livello e cosa ti stimola a migliorarti ogni giorno?
“La cura dei dettagli è fondamentale. Se voglio raggiungere il livello più alto, bisogna cominciare da questo aspetto in grado di determinare la differenza tra un buon giocatore e un campione. Personalmente dedico molto tempo all’allenamento dell’uso al piede ma anche delle prese al volo, dei passaggi e di tutti i gesti del mio ruolo. Ciò che mi spinge a farlo è appunto il sogno che coltivo fin da bambino di giocare alle Zebre e in nazionale maggiore”.
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A che età hai iniziato a giocare a rugby e quando hai capito che sarebbe diventato parte integrante nella tua vita?
”Ho iniziato a giocare a rugby all’età di sette anni, al Sesto Rugby. Inizialmente era più un divertimento, poi verso i quattordici anni ho capito che questa mia passione potesse diventare qualcosa di più concreto e duraturo. Sto cercando di fare del mio meglio per affermarmi nell’alto livello internazionale”.
Chi è stato importate nel tuo percorso di crescita?
“Sicuramente tutta la mia famiglia, perché l’anno scorso è stato il mio primo anno in una franchigia federale. E’ stato un anno con alti e bassi, ma la mia famiglia mi è sempre stata dietro, come del resto durante tutta la mia esperienza nel rugby. Li devo ringraziare tanto perché mi spingono e mi sostengono sempre”.
Sei sceso in campo in tre gare con le Zebre sul finire della passata stagione, segnando anche una meta in casa del Connacht nell’ultima partita di campionato. Com’è stato il tuo inserimento in squadra e come ti sei ambientato alle Zebre?
“Ambientarmi è stato davvero semplice grazie ai compagni e all’allenatore che sono stati subito disponibili con me. Sono arrivato ad aprile e in meno di una settimana mi sono subito inserito. I tecnici e i miei compagni mi hanno fatto sentire subito parte della squadra: l’inserimento è stato veramente semplice e naturale”.
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Che obiettivi e aspettative riponi per quest’anno a livello individuale?
“A livello individuale sicuramente quello di essere l’estremo titolare della squadra e fare il maggior numero di partite”.
Su quali aspetti state lavorando in vista dei due test match contro Ealing e Cardiff?
“In vista di questi due test match stiamo iniziando a formare ciò che sarà la base per tutta la stagione, i nostri schemi di gioco, il nostro game plan. Sta andando particolarmente bene, ora in questa settimana ci stiamo focalizzando un po’ di più sulla difesa. Tutto sta procedendo al meglio”.
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