Tra errori, risse e tanto nervosismo, gli Springboks conquistano Sydney e ritornano in corsa per il Rugby Championship
Risposta di forza del Sudafrica, che domina fisicamente l’Australia e la batte 24-8 dopo una partita di alta intensità, ma caratterizzata da tanti errori e nervosismo. Arrivano però 5 punti che permettono agli Springboks di raggiungere proprio Australia e Argentina al secondo posto, con gli All Blacks davanti a tutti solo di un punto.
La cronaca di Australia-Sudafrica
Battaglia furiosa in mezzo al campo, con il Sudafrica che prova a farsi valere dal punto di vista fisico. Nei primi 10 minuti c’è una sola squadra in campo, Hendrikse batte veloce un calcio di punizione e sfiora la meta arrivando corto, poi l’azione continua, Etzebeth ricicla bene per la corsa di Damian De Allende che vola in mezzo ai pali. Oltre al danno anche la beffa: Matt Philip viene ammonito per non aver rispettato la distanza sulla battuta veloce di Hendrikse.
Nella prima mezz’ora c’è una sola squadra in campo, ma i punti non arrivano. Il match segue il copione prestabilito dagli Springboks, che ingabbiano il gioco dell’Australia e di fatto non corrono pericoli, ma per contro non riescono a sfruttare i 10 minuti di superiorità numerica. Dall’altra parte Dave Rennie perde Paisami al 26′ per una concussion, ed è costretto a giocarsi subito la carta Kellaway, l’unico trequarti nella panchina 6+2 oltre al mediano Jack Gordon.
Proprio al 30′ arriva il primo squillo dei Wallabies, che guadagnano un calcio di punizione per placcaggio alto di Etzebeth su Valetini: Lolesio centra i pali e segna il 7-3.
Il match sembra scorrere senza particolari sussulti verso l’intervallo, ma al 39′ su un classico up&under di marca sudafricana arriva la meta. Ottimo calcio dalla base di Hendrikse, Koroibete si addormenta e Canan Moodie è il più veloce di tutti. Vola a prendersi l’ovale e lo porta in meta, festeggiando così il suo esordio con la maglia degli Springboks. Il primo tempo finisce 12-3 per il Sudafrica.
A inizio ripresa arriva il terzo schiaffo da parte del Sudafrica: Koroibete sbaglia la salita difensiva, De Allende e Willemse giocano benissimo la superiorità numerica creatasi e Franco Mostert vola alla bandierin, resistendo al ritorno di McReight. Al 45′ è 17-3 Sudafrica.
Dave Rennie è costretto ancora a ridisegnare il reparto arretrato: Lolesio esce e lascia spazio al mediano di mischia Jack Gordon, ultimo trequarti rimasto. Proprio Gordon si alterna con Ikitau come primo ricevitore, mentre White rimane mediano di mischia. La situazione si complica ulteriormente quando Tupou si infortuna prima ancora di entrare in campo, costringendo Alaalatoa a farsi tutta la partita in prima linea.
Nonostante i problemi, l’Australia ci mette l’orgoglio e si affida alle proprie individualità. Il Sudafrica è costretto più volte al fallo, prendendosi anche un richiamo, ma nel momento migliore dei Wallabies una pulizia irregolare di Alaalatoa rovina tutto e salva il Sudafrica.
Al 71′ arriva la meta che chiude la partita. La segna Mapimpi, che resiste alla pressione di tre avversari, tra cui il solito Koroibete, e marca alla bandierina. Ciò che però attira l’attenzione è quanto succede dopo. Subito dopo la marcatura, l’ala sudafricana reagisce contro lo stesso Koroibete, forse memore di quanto accaduto la scorsa settimana. Si scatena una rissa, con Etzebeth e Alaalatoa che si ritrovano a mettersi le mani in faccia a vicenda.
Ben O’Keeffe opta per un giallo a Mapimpi, mentre decide di non intervenire sugli scontri successivi. Frans Steyn trasforma per il 3-24, e si riparte – come da regolamento – con un calcio di punizione per l’Australia da metà campo, poiché il fallo di Mapimpi è successivo alla meta segnata.
L’Australia prova comunque a giocarsi le sue carte per provare quantomeno a togliere il bonus al Sudafrica (o a guadagnarlo a propria volta). Le Roux commette un avanti volontario nel tentativo di salvare una meta, l’azione continua con White che allarga su Samu che segna. L’estremo sudafricano viene comunque ammonito e lascia i suoi in 13. Hodge sbaglia la trasformazione e chiude quindi le possibilità di ottenere il bonus difensivo, ma i Wallabies provano comunque a togliere quantomeno il quinto punto al Sudafrica. Il tempo però non c’è, perché durante l’ultima azione lo stesso Hodge perde il pallone in avanti. Finisce 24-8.
Francesco Palma
Australia: 15 Reece Hodge, 14 Tom Wright, 13 Len Ikitau, 12 Hunter Paisami, 11 Marika Koroibete, 10 Noah Lolesio, 9 Nic White, 8 Rob Valetini, 7 Fraser McReight, 6 Jed Holloway, 5 Matt Philip, 4 Rory Arnold, 3 Allan Alaalatoa, 2 Folau Fainga’a, 1 James Slipper (capitano).
A disposizione: 16 David Porecki, 17 Scott Sio, 18 Taniela Tupou, 19 Darcy Swain, 20 Rob Leota, 21 Pete Samu, 22 Jack Gordon, 23 Andrew Kellaway
Mete: Samu 78′
Trasformazioni:
Punizioni: Lolesio 32′
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Canan Moodie, 13 Jesse Kriel, 12 Damian de Allende, 11 Makazole Mapimpi, 10 Damian Willemse, 9 Jaden Hendrikse, 8 Jasper Wiese, 7 Franco Mostert, 6 Siyamthanda Kolisi (capitano), 5 Lodewyk de Jager, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Malcolm Marx, 1 Steven Kitshoff.
A disposizione 16 Deon Fourie, 17 Retshegofaditswe Nche, 18 Trevor Nyakane, 19 Albertus Smith, 20 Duane Vermeulen, 21 Jacobus Reinach, 22 Francois Steyn, 23 Warrick Gelant.
Mete: De Allende 9′, Moodie 39′, Mostert 44′, Mapimpi 71′
Trasformazioni: Willemse 10′
Punizioni:
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