La Nuova Zelanda tira fuori la sua miglior prestazione stagionale, abbatte i Pumas e riscatta la sconfitta della scorsa settimana
Serviva una prova convincente, oltre a una vittoria, per riscattare l’incredibile sconfitta della scorsa settimana: così è stato. Gli All Blacks giocano una partita da All Blacks e demoliscono l’Argentina per 53-3. Ben 7 le mete segnate dalla squadra di Foster, che tira un grosso sospiro di sollievo e potrà preparare con più (relativa) tranquillità il finale di Rugby Championship contro l’Australia, che sarà decisivo per assegnare un torneo mai così in equilibrio.
All Blacks-Argentina: la cronaca
Gli All Blacks partono a tutta, mettono subito sotto pressione i Pumas recuperando un pallone importante e guadagnando un calcio di punizione, che Mo’Unga trasforma nei primi 3 punti del match. I neozelandesi mettono le cose in chiaro anche in mischia ordinata, e proprio da un pacchetto avanzante parte l’azione che porta alla meta di Ethan de Groot. Calcetto di Havili raccolto in qualche modo da Ioane, che supera due avversari e trova l’abbrivio avanzante: l’Argentina commette 4 falli nella stessa azione, ma non bastano a fermare la meta del pilone, 10-0.
Gli All Blacks sono furiosi, e al 19′ segnano la seconda meta dopo un’azione stupenda: prima un calcetto di Mo’Unga per Jordan, poo l’azione continua e Cane è molto bravo ad aprire la strada a Ioane con un passaggio sotto pressione. Il 13 neozelandese trova il 2 contro 1 e serve Clarke che rifinisce alla bandierina. Mo’unga trasforma per il 17-0.
La prima risposta dell’Argentina arriva al 24′, ispirata da una bella giocata di Pablo Matera. Si va in rimessa laterale ai 5 metri dopo un calcio di punizione: Montoya va sul primo blocco e aziona la maul, che però non avanza. La difesa degli All Blacks tiene bene e nel giro di qualche fase recupera il pallone. Nulla di fatto per i Pumas, che ci riprovano più volte nei minuti successivi, guadagnano un calcio piazzabile e decidono di togliere lo “0” dal tabellone con il piede di Boffelli: 17-3.
La Nuova Zelanda risponde immediatamente. Calcio di punizione mandato in touche e altra azione sempre avanzante, con gli argentini costretti a fare falli su falli. Alla fine a marcare è il solito Taukei’aho, ma la meta viene annullata per un in avanti di Lomax nel rimettere a disposizione il pallone nella ruck, mentre Lavanini paga per tutti e si prende comunque il cartellino giallo.
Gli All Blacks, col vantaggio, scelgono la mischia ai 5 metri: il pacchetto è ancora avanzante, arriva un altro vantaggio ma si gioca, Havili apre la strada al break di Ioane, che arriva come una furia e vola in mezzo ai pali: 24-3. Nel finale di frazione l’Argentina prova quantomeno a limitare i danni, ma la difesa degli All Blacks è furiosa e i primi 40′ si chiudono con l’in avanti di Matera.
Nella ripresa, nonostante l’uomo in meno, gli argentini ci provano. Urdapilleta sostituisce Carreras per infortunio e trova subito un bel break all’ingresso dei 22, ma l’azione non trova poi sbocchi. I primi punti del secondo tempo sono neozelandesi, con Mo’unga che dalla piazzola allunga ancora per il 27-3.
Cheika cambia tanto e si gioca tante carte a disposizione dalla panchina: entrano Bello, Alemanno, Gonzalez Samso e Bertranou in un colpo solo. Dall’altra parte Mo’unga ispira con un altro calcetto: la conquista stavolta è argentina, ma arriva una controruck straripante che porta a un altro calcio di punizione. Si va nei 22, i neozelandesi sembrano vicini ad un’altra marcatura, ma Matera salva tutto a un passo dalla linea di meta.
La reazione argentina arriva grazie alla splendida carica di Thomas Gallo, che si libera di due avversari e apre si Bertranou, che arriva corto di pochissimo. C’era però il vantaggio, si va in touche ai 5 metri con il drive che avanza fino a un metro dalla linea di meta. Arriva corta, ma Newell viene punito per aver abbattuto il drive e lascia i suoi in 14 per 10 minuti. Si insiste con la rimessa laterale, ma la difesa neozelandese è furiosa e vanifica ancora l’azione avversaria.
Gli All Blacks ripartono direttamente dai propri 22, grazie all’ennesimo break devastante di Rieko Ioane, che poi trova un grande offload per Christie. L’azione continua con Havili che con un altro splendido passaggio serve capitan Cane, che trova lo spazio per il 2 contro 1 per poi servire Jordie Barrett, che segna la meta del 34-3. Al 67′ arriva la meta anche per Ardie Savea, sugli sviluppi di una rimessa laterale.
Al 74′ sono sempre i soliti a ispirare: Rieko Ioane e Caleb Clarke palla in mano sono devastanti, e alla fine è Brodie Retallick a togliersi la soddisfazione di segnare al suo ritorno in campo con la maglia degli All Blacks: 46-3. A tempo scaduto c’è tempo anche per la settima e ultima marcatura della partita, firmata da Beauden Barrett dopo una bella combinazione con Christie e Savea.
Francesco Palma
Il tabellino di Nuova Zelanda-Argentina
Nuova Zelanda: 15 Jordie Barrett, 14 Will Jordan, 13 Rieko Ioane, 12 David Havili, 11 Caleb Clarke, 10 Richie Mo’unga, 9 Aaron Smith, 8 Ardie Savea, 7 Sam Cane (c), 6 Shannon Frizell, 5 Scott Barrett, 4 Sam Whitelock, 3 Tyrel Lomax, 2 Samisoni Taukei’aho, 1 Ethan de Groot
A disposizione: 16 Dane Coles, 17 George Bower, 18 Fletcher Newell, 19 Brodie Retallick, 20 Dalton Papali’i, 21 Finlay Christie, 22 Beauden Barrett, 23 Quinn Tupaea
Mete: De Groot 10′, Clarke 19′, Ioane 38′, J. Barrett 61′, Savea 68′, Retallick 74′, B. Barrett 80′
Trasformazioni: Mo’unga 11′, 20′, 39′, 62′, J. Barrett 75′, 80′
Punizioni: Mo’unga 3′, 47′
Cartellini: giallo a Newell al 58′
Argentina: 15 Juan Cruz Mallia, 14 Emiliano Boffelli, 13 Matias Moroni, 12 Matias Orlando, 11 Santiago Cordero, 10 Santiago Carreras, 9 Tomas Cubelli, 8 Pablo Matera, 7 Marcos Kremer, 6 Santiago Grondona, 5 Tomas Lavanini, 4 Guido Petti, 3 Joel Sclavi, 2 Julian Montoya (c), 1 Thomas Gallo
A disposizione: 16 Santiago Socino, 17 Mayco Vivas, 18 Eduardo Bello, 19 Matias Alemanno, 20 Juan Martin Gonzalez, 21 Gonzalo Bertranou, 22 Benjamin Urdapilleta, 23 Lucio Cinti
Mete:
Trasformazioni:
Punizioni: Boffelli 33′
Cartellini: giallo a Lavanini al 36′
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