Il vicepresidente di World Rugby e presidente della FFR è accusato di aver favorito oltre le regole Mohed Altrad e Claude Atcher
A un anno dalla Rugby World Cup in casa propria, la Francia del rugby vede il proprio presidente federale Bernard Laporte indagato in un processo per corruzione che prenderà il via il prossimo 7 settembre e di cui si attende un verdetto entro il 22 del medesimo mese.
Laporte, 58 anni, ha un cursus honorum impressionante: ex capo allenatore della nazionale francese dal 1999 al 2007, è stato poi ministro dello sport durante la presidenza di Nicolas Sarkozy, presidente della FFR dal 2016 e dal 2020 è vicepresidente sia del Sei Nazioni che di World Rugby.
Al 2020 risale anche l’avvio dell’indagine per corruzione che arriva ora in tribunale. Il dirigente francese è accusato di essere la pietra angolare di un sistema di favoreggiamento nei confronti del miliardario Mohed Altrad, fra le altre cose presidente del Montpellier e sponsor della nazionale francese, e di Claude Atcher, recentemente rimosso dal suo ruolo di direttore generale della Rugby World Cup 2023.
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Secondo quanto recita il rapporto del Procuratore finanziario nazionale, l’istituzione giudiziaria francese che si occupa di grandi reati di criminalità economica e finanziaria: “L’amiciza tra i due uomini [Laporte e Altrad] e i legami d’affari sono al centro del caso, che risale fino al febbraio 2017, quando firmarono un accordo per il quale Laporte, allora presidente della FFR, accettò di apparire a conferenze del gruppo Altrad e vendette i suoi diritti d’immagine in cambio di €180mila.”
“Ma mentre la somma venne in effetti pagata, l’accusa sostiene che i servizi non siano mai stati effettuati. Tuttavia, Laporte ha poi fatto diverse dichiarazioni pubbliche di sostegno ad Altrad e, nel marzo successivo, ha firmato un accordo per 1,8 milioni di euro con l’uomo d’affari e la sua omonima azienda, facendola diventare il primo sponsor di sempre ad apparire sulle maglie della squadra nazionale francese.”
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Laporte è inoltre accusato di aver favorito Altrad nel rinnovo dell’accordo di sponsorizzazione del 2018, di essere intervenuto nei provvedimenti della commissione disciplinare della federazione per diminuire una sanzione al Montpellier da 70mila a 20mila euro e alcuni altri episodi dello stesso genere. Secondo quanto sostiene la difesa, non ci sarebbe alcun legame di causa-effetto fra gli eventi e l’accordo del 2017 sarebbe stato cancellato l’estate seguente, quando la stampa incominciò ad occuparsene.
Il processo prenderà inoltre in considerazione i rapporti tra il presidente federale e l’ex direttore generale della Rugby World Cup Claude Atcher. L’azienda di quest’ultimo, Sport XV, avrebbe vinto quattro appalti, tutti legati proprio alla coppa del mondo del 2023. Secondo i procuratori, la federazione francese avrebbe pagato un bonus di 30mila euro all’azienda relativi a uno dei quattro contratti, nonostante esso non sia mai stato portato a termine.
Insieme a Laporte, Altrad e Atcher, nell’inchiesta sono indagati anche il numero 2 della FFR Serge Simon e Nicolas Hourquet, altro dirigente federale.
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