Il Racing 92 ha organizzato una conferenza stampa per spiegare qualcosa di più sull’improvviso ritiro del suo giocatore
La notizia è caduta all’improvviso, come un macigno, sul rugby francese: il centro del Racing 92 e della nazionale Virimi Vakatawa non giocherà più.
Dopo il comunicato stringato del 5 settembre, il club parigino ha organizzato per il giorno successivo una conferenza stampa presso il proprio centro sportivo, dov’è intervenuta la dirigenza, l’allenatore della nazionale Fabien Galthié, l’allenatore del Racing Laurent Travers e il medico sociale Sylvain Blanchard, oltre che lo stesso Vakatawa.
Al dottor Blanchard è toccata la sintesi di quanto accaduto: “Virimi dovrà interrompere la sua carriera professionistica in Francia per un motivo cardiologico.”
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“Qualche stagione fa, subito prima della Rugby World Cup in Giappone, abbiamo riscontrato una anomalia cardiaca per il quale il giocatore era già stato oggetto di un consulto specializzato presso referenti della commissione medica della LNR [la Ligue Nationale de Rugby, la lega dei club francesi che organizza Top 14 e ProD2], la quale aveva deciso che poteva continuare a giocare.”
“La situazione è sempre stata sorvegliata da vicino. Proprio a seguito di questa costante osservazione, è apparsa una evoluzione nella sua patologia. Abbiamo di nuovo consultato gli esperti e il loro consiglio è stato unanime: non prendersi più il rischio di proseguire con l’attività sportiva intensa.”
Se Vakatawa fosse intenzionato a proseguire comunque la propria carriera, ci sono paesi dove potrebbe farlo. Se in Francia il parere della commissione medica è vincolante, in Giappone, ad esempio, potrebbe giocare se accettasse di firmare una liberatoria che scarichi le responsabilità dell’eventuale club che lo assumesse. Tuttavia, il giocatore ha affermato di voler rimanere al Racing 92, probabilmente come allenatore delle categorie giovanili.
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Tutto l’ambiente si è dimostrato emozionato e scioccato dalla situazione. D’altra parte Virimi Vakatawa, seppur nativo delle Fiji, fa parte del club da quando ha 17 anni.
Le sue poche parole in conferenza stampa: “Per me parlare oggi è dura. Voglio ringraziare Fabien [Galthié], il presidente, il mio allenatore e il dottore per essere qui. Oggi mi sono svegliato alle otto e sapevo che non sarei stato sul campo con gli altri giocatori. Ma la cosa più dura è stata quando ieri ho dovuto annunciare la notizia ai miei compagni, per dire che avrei smesso di giocare. Ho passato molto tempo con loro in campo e altrettanto fuori da esso.”
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