Gli Springboks dominano il primo tempo, rischiano lo psicodramma nella ripresa e nonostante l’inferiorità numerica rimettono le cose a posto negli ultimi 5 minuti
Il Sudafrica è ancora lì, e si giocherà il Rugby Championship all’ultima giornata. La squadra di Nienaber batte un’eroica Argentina per 36-20, dopo un primo tempo dominato e una seconda frazione di grandissima sofferenza, dopo essere rimasta addirittura in 13 per due gialli a Le Roux e Smith. Sul 20-22, sembrava tutto in discussione, ma nel finale, ancora con un uomo in meno, la meta di De Allende ha chiuso i giochi, e a tempo scaduto Marx ha reso il passivo anche più pesante di quanto i Pumas meritassero.
La cronaca di Argentina-Sudafrica
L’Argentina sfida il Sudafrica al piede, con Gonzalo Bertranou che calcia dalla base e De la Fuente a dare una mano a a Carreras nel gioco tattico. I primi minuti sono di studio, poi un’ingenuità di Mostert concede a Boffelli l’occasione di piazzare da metà campo. L’argentino come sempre è un cecchino e muove per primo il tabellone.
La risposta degli Springboks è affidata a Willemse e De Allende, che attaccano spesso la linea e mettono in difficoltà la difesa argentina, costretta due volte al fallo, al 12′ e al 15′: nella prima occasione, il 10 sudafricano segna il calcio del pareggio, ma poi spreca l’occasione del sorpasso. Al 19′ sbaglia anche Boffelli, che dalla lunghissima distanza non trova l’angolo giusto.
Al 20′ arriva la prima vera occasione della partita: Canan Moodie si accende e brucia Bertranou, viene placcato a un metro dalla linea di meta ma arriva Hendrikse che raccoglie il pallone dalla base per marcare, venendo tenuto alto da Santiago Carreras. L’apertura argentina però era in fuorigioco, e il salvataggio gli costa il cartellino giallo e la meta di punizione.
Un altro fallo ingenuo, stavolta di Etzebeth che mette le mani sul pallone a ruck ancora formata, consente a Boffelli di accorciare le distanze per il 6-10. La seconda linea sudafricana si fa perdonare subito dopo, andando a mettere pressione sul successivo calcio di rinvio e guadagnando un importante calcio di punizione. Si va per la rimessa laterale ai 5 metri, e per due volte i Pumas si salvano con un fallo: al terzo tentativo l’Argentina difende bene la maul, e in maniera regolare, ma dopo una serie di cariche la linea difensiva – con un uomo in meno – si sfilaccia ed Hendrikse ne trova il varco per andare a schiacciare in mezzo ai pali.
L’Argentina non riesce a mantenere il giusto livello di disciplina, consentendo al Sudafrica di sfoderare ancora una volta la propria arma migliore: al 32′ da una touche a 5 metri viene fuori una maul debordante da parte degli Springboks, con Malcom Marx che finalizza per la terza meta: 6-22.
I Pumas si ancorano alla mischia ordinata, con Tetaz Chaparro che mette in difficoltà Malherbe e permette ai suoi di ritornare in attacco con una penaltouche. Montoya opta per una “furba”, che però viene letta perfettamente da Kitshoff e l’azione sfuma. Proprio il pilone sinistro sudafricano fa perdere gli appoggi a Bello nella mischia successiva, e fa prendere la rivincita al suo pacchetto di mischia.
Nel finale di primo tempo arriva un’altra fiammata degli Springboks, che chiamano proprio mischia a 5 metri dalla linea di meta avversaria: decisione coraggiosa, ma che porta i suoi frutti, perché sul successivo multifase l’Argentina è costretta ancora al fallo. Bertranou paga per tutti e va fuori 10 minuti. La successiva meta di De Jager viene annullata per un in avanti di Mostert, e si va all’intervallo sul 6-22.
La ripresa inizia all’insegna del gioco rotto. Matera intercetta e con un calcetto prova a mandare in meta Carreras, fermato da Kolisi. I Pumas mantengono il possesso ma dall’altra parte è De Allende a trovare un altro intercetto: il centro non ha le gambe per andare fino in fondo, trova Mapimpi per un sostegno che lo avrebbe mandato indisturbato in meta ma sbaglia completamente il passaggio, graziando l’Argentina.
I Pumas provano a restare attaccati alla partita e lottano furiosamente sul punto d’incontro, mentre in attacco si affidano alla rapidità e all’abilità dei propri trequarti: linebreak, offload e tanta intensità, e per la prima volta il Sudafrica sembra soffrire, cede all’indisciplina e all’ora di gioco viene ammonito Le Roux per somma di falli di squadra.
L’Argentina le prova tutte, e al 65′ Cubelli raccoglie il pallone dalla mischia avanzante e attacca in prima persona, salta De Klerk e viene placcato al collo da Smith a un passo dalla linea di meta: arriva la meta tecnica, con conseguente giallo per la terza linea sudafricana: 13-22 a un quarto d’ora dalla fine. In 15 contro 13 i Pumas hanno la partita in mano: incrocio splendido di Kremer per la corsa di Moroni che resiste al recupero di tre avversari e vola in mezzo ai pali, nonostante Mapimpi provi il tutto per tutto per fermarlo: a 11 minuti dalla fine è 20-22.
Rientra Le Roux dopo il giallo, e in 14 il Sudafrica sembra ritrovare un po’ di stabilità. Ci si affida ai fondamentali: piede di Frans Steyn, maul e cariche avanzanti. Quella decisiva è del solito De Allende, che al 75′ chiude una partita che si stava mettendo malissimo per gli Springboks. A tempo ormai scaduto arriva anche la seconda firma di Malcom Marx, autore di una partita sontuosa: il tallonatore controlla un pallone difficile di Mapimpi e vola alla bandierina per il 36-20 finale. Una meta fondamentale, perché permette al Sudafrica di ottenere il punto di bonus e raggiungere gli All Blacks in testa alla classifica.
Francesco Palma
Argentina: 15 Juan Cruz Mallia, 14 Emiliano Boffelli, 13 Jeronimo De La Fuente, 12 Matias Orlando, 11 Lucio Cinti, 10 Santiago Carreras, 9 Gonzalo Bertranou, 8 Pablo Matera, 7 Marcos Kremer, 6 Juan Martin Gonzalez, 5 Tomas Lavanini, 4 Matias Alemanno, 3 Eduardo Bello, 2 Julian Montoya (captain), 1 Nahuel Tetaz Chaparro.
A disposizione: 16 Agustin Creevy, 17 Thomas Gallo, 18 Joel Sclavi, 19 Guido Petti, 20 Rodrigo Bruni, 21 Tomas Cubelli, 22 Benjamin Urdapilleta, 23 Matias Moroni.
Mete: meta tecnica 66′, Moroni 68′
Trasformazioni: Boffelli 68′
Punizioni: Boffelli 9′, 24′
South Africa: 15 Willie le Roux, 14 Canan Moodie, 13 Jesse Kriel, 12 Damian de Allende, 11 Makazole Mapimpi, 10 Damian Willemse, 9 Jaden Hendrikse, 8 Jasper Wiese, 7 Franco Mostert, 6 Siyamthanda Kolisi (captain), 5 Lodewyk de Jager, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Malcolm Marx, 1 Steven Kitshoff.
A disposizione: 16 Deon Fourie, 17 Retshegofaditswe Nche, 18 Trevor Nyakane, 19 Elrigh Louw, 20 Albertus Smith, 21 Francois de Klerk, 22 Andre Esterhuizen, 23 Francois Steyn.
Mete: meta tecnica 21′, Hendrikse 27′, Marx 33′, De Allende 75′, Marx 80′
Trasformazioni: Willemse 28′, Steyn 76′
Punizioni: Willemse 12′
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