Agli Springboks non basta il successo per 38-21, al termine di una partita molto indisciplinata e con sei cartellini gialli complessivi
Il Sudafrica vince contro l’Argentina nell’ultima giornata del Rugby Championship 2022, ma non riesce a superare la Nuova Zelanda in classifica. Agli Springboks serviva una vittoria con 39 punti di scarto, e il successo di sui Pumas per 38-21 consegna il trofeo agli All Blacks, che lo vince per l’ottava volta da quando la competizione è allargata a quattro squadre.
Il primo tempo
I primi dieci minuti della partita sono contrassegnati da una frenesia generale, diversi turnover e grandi corse da una parte e dall’altra che però non trovano alcuna concretizzazione. Al minuto 11, però gli Springboks hanno la prima piattaforma pericolosa con la maul sui 5 metri: in una situazione un po’ confusa, con il pallone che non arriva mai in fondo la drive, Eben Etzebeth (che era davanti a tutti) sembra andare in meta, ma il TMO ravvisa il fuorigioco del seconda linea e annulla tutto.
Dei Pumas un po’ indisciplinati restano confinati nei propri 22, e anche se gli Springboks tradiscono un po’ di ansia nel segnare punti. In più, Frans Steyn sbaglia anche un paio di calci di punizione per garantire ai suoi due rimesse laterali nei 22 avversari. Con sette falli in 15 minuti, però, i Pumas non hanno grande scampo: prima viene ammonito Kremer, poi il Sudafrica sfonda con una mischia dalla corta distanza e segna con Wiese.
L’Argentina continua a commettere falli e al 26′ è Juan Martin Gonzalez a finire in panchina per dieci minuti. Sull’azione seguente, Le Roux viene tenuto alto in area di meta, ma poche battute più tardi Siya Kolisi esce con l’ovale dalla maul e va dritto oltre la linea per il 14-0.
Dopo essere rimasti nei propri 22 per mezz’ora, i Pumas si ridestano per qualche minuto e mettono pressione al Sudafrica, ma finiscono inevitabilmente per commettere un fallo, il 13esimo di un disastroso primo tempo. L’ennesimo turnover, procurato da un grillotalpa di Marx, consente invece a Steyn di riscattarsi parzialmente dai suoi errori e di piazzare il 17-0 da metà campo.
Proprio sul finire del tempo, tuttavia, i Pumas rovinano i piani argentini di segnare quanti più punti possibili in poco tempo. Gli ospiti trovano un varco nella difesa sudafricana con un bel calcio dietro la linea di Carreras; sugli sviluppi è Gonzalo Bertranou a punire il brutto riposizionamento degli Springboks e a segnare al minuto 39, per un primo tempo che si chiude sul 17-7.
Il secondo tempo
La ripresa non inizia al meglio per il Sudafrica, a cui mancherebbero ancora molti punti per poter superare in classifica gli All Blacks. Nei minuti iniziali sono i Pumas ad avvicinarsi di più alla linea di meta, con Montoya portato fuori prima di poter lanciarsi oltre la linea bianca. Al 47′ la meta arriva, ed è un capolavoro di Juan Martin Gonzalez: in posizione di ala, il flanker ubriaca Willie Le Roux con un clamoroso cambio di direzione e vola in meta per il 17-14, spegnendo definitivamente le speranze di titolo per il Sudafrica.
I Boks intanto riprendono a macinare metri in mischia chiusa, mentre l’Argentina a commettere falli, con giallo a de la Fuente. Uno di questi concede una meta di punizione al Sudafrica al minuto 54, al termine di alcuni minuti di grande pressione sul pack albiceleste. Qualche minuto più tardi c’è una decisione arbitrale controversa: nell’andare verso una contesa aerea, Etzebeth spinge Gonzalez verso Bertranou, che provoca una brutta caduta per Boffelli; l’arbitro ammonisce Etzebeth, anche se le responsabilità del seconda linea sudafricano non sembrano così chiare.
Sugli sviluppi, i Pumas vanno molto vicini alla meta con Delguy dopo uno splendido calcio di Urdapilleta, e non riescono ad andare oltre nemmeno con la maul che costruiscono dalla successiva rimessa laterale. L’inerzia della partita ora è dalla parte dell’Argentina, che continua a mettere pressione ai Boks con tanto di altro cartellino giallo per Faf de Klerk. In 13 contro 15, per gli argentini è semplice costruire e assorbire uomini al centro e allargare al momento giusto per Moroni: al minuto 69 è 24-21.
In una partita ingestibile da entrambe le squadre, che si scambiano colpi su colpi a ripetizione senza continuità, al 71′ è il turno del Sudafrica. In 14 vs 15, Damian de Allende suona la carica portando i suoi in zona pericolosa, e poi è il drive a risolvere la situazione provocando un’altra meta di punizione (31-21) e il quarto cartellino giallo per i Pumas, questa volta con Sclavi.
Il finale di partita rispecchia un po’ l’andamento degli interi ottanta minuti: molta indisciplina (38 i falli totali, 16 per gli Springboks e 22 per i Pumas) e un po’ di confusione da ambo le parti. L’ultima azione è del Sudafrica, che con un bel movimento di palla all’esterno trova la meta con Arendse dopo un break di Mapimpi. Finisce
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Canan Moodie, 13 Jesse Kriel, 12 Damian de Allende, 11 Makazole Mapimpi, 10 Frans Steyn, 9 Jaden Hendrikse, 8 Jasper Wiese, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Siya Kolisi (c), 5 Lood de Jager, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Malcolm Marx, 1 Steven Kitshoff
A disposizione: 16 Bongi Mbonambi, 17 Ox Nche, 18 Vincent Koch, 19 Franco Mostert, 20 Duane Vermeulen, 21 Kwagga Smith, 22 Faf de Klerk, 23 Kurt-Lee Arendse
Marcatori Sudafrica
Mete: Wiese 19, Kolisi 29, tecnica 54 e 71, Arendse 82
Conversioni: Steyn 19, 29, 82
Punizioni: Steyn 37
Argentina: 15 Juan Cruz Mallia, 14 Emiliano Boffelli, 13 Matias Moroni, 12 Jeronimo de la Fuente, 11 Juan Imhoff, 10 Santiago Carreras, 9 Gonzalo Bertranou, 8 Pablo Matera, 7 Marcos Kremer, 6 Juan Martin Gonzalez, 5 Tomas Lavanini, 4 Matias Alemanno, 3 Eduardo Bello, 2 Julian Montoya (c), 1 Nahuel Tetaz Chaparro
A disposizione: 16 Augustin Creevy, 17 Mayco Vivas, 18 Joel Sclavi, 19 Guido Petti, 20 Pedro Rubiolo, 21 Tomas Cubelli, 22 Benjamin Urdapilleta, 23 Bautista Delguy
Marcatori Argentina
Mete: Bertranou 39, Gonzalez 47, Moroni 68
Conversioni: Boffelli 40, 47, 69
Punizioni:
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