Il preparatore delle azzurre Giovanni Biondi spiega il lavoro attualmente in corso per farsi trovare pronte all’esordio iridato
Prima giornata di allenamento sul campo per la Nazionale femminile, atterrata sabato 24 settembre alle 5 ora locale (19 orario italiano di venerdì 23 settembre) presso l’Aeroporto internazionale di Auckland per prendere parte alla Rugby World Cup 2021, in programma dall’otto ottobre al dodici novembre in Nuova Zelanda.
Il primo incontro nella fase a gironi, con gli USA, è a calendario domenica 9 ottobre alle 12.45 ora locale (1.45 ora italiana); a seguire, i match con Canada (16 ottobre, 12.45 ora locale/1.45 ora italiana) e Giappone (23 ottobre, 12.45 ora locale/1.45 ora italiana); tutti gli incontri saranno trasmessi in diretta su Rai 2 e in simulcast su Sky Sport.
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Giovanni Biondi, preparatore atletico incaricato di condurre la Nazionale femminile verso la rassegna iridata, riassume il lavoro condotto con il gruppo durante l’estate a margine dell’allenamento collettivo svolto in mattinata sul campo dell’East Coast Bays:
“A cominciare dal raduno romano della metà di giugno abbiamo impostato insieme allo staff tecnico – per la durata di tredici settimane – le attività, tenendo in considerazione diversi parametri: lo stato di salute delle atlete, l’incremento dei carichi di lavoro, ma soprattutto il contesto in cui le stesse avrebbero condotto gli allenamenti autonomamente e le sfide – fisiche e mentali – imposte da un trasferimento prolungato in un altro emisfero. Il test match con il Canada a Langford del 24 luglio, ad esempio, ci ha aiutato a comprendere come prepararci per assorbire gli urti del jet lag che stiamo accusando in Nuova Zelanda”.
“In questi primi giorni abbiamo abbassato i volumi di lavoro, allenandoci gradualmente sia in campo che in palestra in modo da recuperare dal viaggio e dal lavoro fatto nelle scorse settimane e tornare a pieno regime entro tre o quattro giorni – aggiunge Biondi: ‘durante il raduno preparatorio agli incontri con la Francia, molte atlete hanno toccato il proprio record personale di massimali di sollevamento. Ora siamo passati agli esercizi di forza veloce e potenza, che continueremo a svolgere fino alla prima partita. Le ragazze hanno garantito un’ottima qualità degli allenamenti, e soprattutto dimostrato di adattarsi con efficacia al contesto”.
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A proposito delle criticità riscontrate nel percorso, aggiunge: “La calendarizzazione degli appuntamenti di preparazione è stata molto fitta ma non continuativa: abbiamo dovuto prefigurare con anticipo il lavoro fisico, atletico e di pesistica che le atlete avrebbero svolto in autonomia, presso i propri club o le strutture individuate. Fin da subito abbiamo sviluppato un percorso di analisi e studio delle metriche fisiche che permettesse di adattare le attività sulla base del percorso di ognuna nei tempi più adeguati, cadenzando le verifiche e tenendo in considerazione le rispettive disponibilità”.
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