Dopo essere stato escluso dalla nazionale, l’estremo ha impressionato tutti nella roboante vittoria dei Saracens sui Leicester Tigers
Fra qualche giorno compirà 30 anni, ma nel suo carniere ci sono già tante di quelle prede che ad altri non basterebbero due carriere intere. Elliot Daly ha più di 50 caps con l’Inghilterra, due partecipazioni ai tour dei British & Irish Lions, 18 mete internazionali, ha vinto due Sei Nazioni, giocato una finale mondiale.
Eddie Jones lo ha escluso dal tour in Australia della scorsa estate e non lo ha coinvolto nel primo giro di convocazioni in vista della finestra internazionale autunnale e, secondo voci alimentate dalle sibilline dichiarazioni di Mark McCall, director of rugby dei Saracens, sarebbe stato messo fuori anche dalla EPS, la Elite Player Squad, il gruppo allargato dei giocatori di interesse per la nazionale inglese dai quali lo staff tecnico pesca di volta in volta i suoi convocati.
Per tutta risposta, Daly ha iniziato la stagione 2022/2023 alla grande, in particolare con una prestazione devastante nel 51-18 con cui i Saracens hanno demolito i campioni in carica dei Leicester Tigers nel rematch della finale di Premiership dello scorso anno.
Una partita, quella di sabato scorso, dove la squadra di Londra ha impressionato: un rullo compressore in piena fiducia, con un’intensità in campo capace di sbriciolare qualsiasi avversario e giocatori che sono al meglio fisicamente e mentalmente. Non solo Daly, ma anche Owen Farrell, Jamie George, Billy e Mako Vunipola, Max Malins (per non parlare di Theo McFarland). Insomma, tutti quei giocatori che con la maglia dell’Inghilterra hanno recentemente faticato a brillare.
Daly, però, è quello che più di altri colpisce per lo stato di forma. Un giocatore che sembrava obiettivamente usurato e ora appare rigenerato. Forse proprio l’assenza dal tour estivo gli ha beneficiato: era dal 2015 che era impegnato in estate e non riusciva a concedersi una pre-season completa, bilanciando preparazione e riposo.
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A meno di un anno dalla Rugby World Cup, l’ex giocatore dei Wasps, un profilo quasi unico per versatilità e abilità nel panorama internazionale, sembra pronto alla rincorsa verso il riscatto, come ha detto il suo allenatore, McCall, dopo la partita contro i Tigers: “Per lui non è stato facile. Ha perso il posto in nazionale per la prima volta da molto tempo a questa parte. Questa è la sua reazione, non ha ancora perso le speranze di andare alla coppa del mondo.”
Dalla sua Daly ha diversi punti a suo favore: è un giocatore ideale per la rosa di un mondiale, dove lo staff vuole qualche profilo capace di adattarsi in più ruoli, e lui può indossare le maglie 11, 13 o 15, oltre ad essere un numero 23 ideale, che con la sua flessibilità consente di coprire tutti i ruoli della linea arretrata pur portando solo due trequarti e sei avanti in panchina.
Eddie Jones ha già dimostrato di essere in grado di cambiare idea, specie su giocatori che sono stati fra i suoi pallini in passato. Se la stagione di Elliot Daly dovesse continuare così, l’inversione a U sembra quasi inevitabile.
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