I contratti sono stati tutti rescissi. Per salvare il club serve un acquirente nei prossimi 10 giorni
Il dibattimento all’Alta Corte di Giustizia è durato giusto il tempo di mettere in chiaro le cose. I Worcester Warriors sono entrati ufficialmente in liquidazione e hanno visto quindi tutti i loro contratti rescindersi, con effetto immediato, nei confronti del gruppo squadra.
Il club era già stato sospeso dalla Premiership e dalle altre competizioni inglesi, e nei giorni scorsi quattro giocatori sono finiti in prestito a Bath.
Ora andiamo a fare ordine in termini pratici rispetto a quello che è successo.
I Worcester Warriors sono entrati in liquidazione e sono stati sospesi dalla Premiership
Tutti i giocatori sono free agents. Da domani mattina potranno accordarsi con chi vogliono per trovarsi un nuovo ingaggio così come i tecnici e tutti i dipendenti del club, questi ultimi purtroppo colpiti dal fatto che non hanno visto riconosciuto loro i salari relativi al mese di settembre e gran parte di quelli legati al mese di agosto.
Il club però non è fuori dalla Premiership o da qualsiasi altra competizione per il momento: è solo sospeso. L’Alta Corte ha infatti specificato, come riporta la BBC, che se dovesse essere trovato un acquirente entro il 15 ottobre, i Worcester Warriors potrebbero conservare, almeno fine a fine stagione, il loro posto nella massima serie per provare poi a ripartire, nell’ottica di garantire la regolarità del torneo; se questo scenario non dovesse concretizzarsi nei prossimi 10 giorni, la retrocessione automatica potrebbe essere il passo più probabile.
La situazione finanziaria attuale del club si aggira intorno ai 21 milioni di sterline di debito, in un quadro totale che ovviamente è in scivolamento progressivo sempre di più verso il basso e che quindi, se nessuno fosse intervenuto, sarebbe peggiorato in maniera elevatissima alla fine del prossimo mese.
Il Director of Rugby dei Worcester Warriors, Steve Diamond, ha rilasciato una, sola, profonda, arrabbiata e commossa dichiarazione: “Questo è il giorno più buio per il rugby inglese. Pensavamo di poter rigirare la petroliera e salvarla, ma purtroppo è finita come il Titanic. La nave è affondata: e i capitani non si vedono da nessuna parte.”
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