Cosa c’è di diverso nell’Italia che prepara i test di novembre

Quattro esordienti, il ritorno di Monty Ioane, la presenza di Tommy Allan e una rosa rivoluzionata rispetto a 12 mesi fa

Italia per novembre: una analisi delle convocazioni – ph. Sebastiano Pessina

Il volto della nazionale italiana di rugby è in continua evoluzione. Il capo allenatore Kieran Crowley ha diramato una convocazione di 35 giocatori che dal 23 al 28 ottobre prossimi preparerà in raduno a Verona i tre test in programma per il mese di novembre, con l’intenzione poi di comunicare la lista definitiva di coloro che parteciperanno alla finestra internazionale il successivo 29 ottobre.

Rispetto a 12 fa mesi poco più di metà della squadra ha mantenuto il posto: sono 18 su 35 i nomi che erano presenti tra i convocati di novembre 2021, nella prima uscita dell’Italia dell’era Crowley, ai quali aggiungere due giocatori allora infortunati ma comunque nel giro azzurro come Simone Ferrari ed Edoardo Padovani.

Se guardiamo invece all’ultima convocazione, quella del giugno scorso per il tour estivo in Europa, sono 7 i giocatori che non fanno attualmente parte del gruppo.

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Cherif Traoré è attualmente nella lista degli indisponibili del Benetton e non è stato rimpiazzato da un altro pilone sinistro in lista, con lo staff della nazionale che ha scelto di convocare solo 5 prime linee per il momento. D’altronde le scelte a sinistra per Crowley sono limitate: alle Zebre Rimpelli e Buonfiglio sono infortunati, Sanavia è arrivato quest’anno dal Top10 e una convocazione di Rizzoli appare assai prematura; al Benetton dietro Nemer e Gallo c’è al momento il solo Zani.

Hame Faiva è rimasto fuori dai giochi, probabilmente anche per l’evoluzione della sua situazione con i Worcester Warriors. Al suo posto torna Luca Bigi, in buona forma con le Zebre in questo inizio stagione.

Ad Andrea Zambonin viene invece preferito Gabriele Venditti. Due giocatori molto diversi: Zambonin è un giocatore elegante che sa muoversi negli spazi e un ottimo jumper in rimessa laterale, Venditti una seconda linea estremamente fisica, con buone caratteristiche da ball carrier, doti che per un giocatore italiano nel suo ruolo sono rare.

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Renato Giammarioli non ha giocato ancora un minuto in questa stagione e probabilmente paga anche questa assenza dai campi nel ruolo più competitivo del rugby italiano, anche se nel reparto di terza linea si rivede Seb Negri, che parimenti non è mai sceso in campo finora. Il nativo dello Zimbabwe, però, gode della stima del capo allenatore della nazionale ed ha un peso specifico importante nello spogliatoio azzurro.

Giacomo Da Re non è in gruppo nonostante il buon inizio stagione con il Benetton. Tuttavia rispetto alle precedenti occasioni questa è la prima volta che Crowley ha a disposizione a tempo pieno sia Paolo Garbisi, che a giugno era arrivato tardi in raduno per la finale di Top 14, che Tommy Allan, che nella scorsa stagione aveva dato priorità al proprio club. I due sono le prime scelte nel ruolo, e con la presenza di Leonardo Marin in gruppo la posizione risulta più che coperta. Per Da Re ci saranno comunque opportunità per continuare a dimostrare il proprio valore e la sua esclusione è testimonianza della recente crescita di profondità dell’Italia a mediano di apertura.

Peraltro, Leonardo Marin è inserito in lista proprio come apertura, mentre a giugno era fra i centri. Potrebbe non significare nulla, oppure, vista la presenza di un numero 12 come Enrico Lucchin, più classico e diretto, una migrazione verso un approccio tattico senza il secondo playmaker.

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Gli ultimi due esclusi rispetto alle convocazioni dello scorso giugno sono Marco Zanon e Jacopo Trulla.

Il primo perde il posto in favore proprio del già citato Lucchin, che merita per quanto fatto nelle ultime settimane di ottenere la chiamata in Azzurro. Quando è arrivato alle Zebre, ormai 4 stagioni fa, era un giocatore che non era pronto alle sfide che lo attendevano. Attraverso il lavoro, oggi è un giocatore solido che nel suo ruolo brilla nel nostro panorama nazionale ed ha iniziato quest’anno alla grande. Richiamato anche Luca Morisi, che si è tolto un po’ di ruggine ai London Irish e che può funzionare bene sia come numero 12 che come 13. Rispetto a Zanon è forse meno dirompente nel portare avanti il pallone, ma ha qualcosa in più nella distribuzione e in fase difensiva.

Per quanto riguarda Trulla, invece, il trequarti sta facendo bene a Parma, ma con il ritorno in squadra di Monty Ioane e la polivalenza di Tommaso Menoncello, i posti nel triangolo allargato cominciano a scarseggiare.

A proposito di Ioane, la sua presenza è una notizia che era attesa: la FIR si è spesa per far sapere che l’ala di origine australiana avrebbe continuato ad essere coinvolto con gli Azzurri, e il problema eventualmente sarà nel convincere i Rebels a farne a meno a febbraio per il Sei Nazioni, concomitante con l’inizio del Super Rugby, che invece ora è fermo.

Fra gli esclusi eccellenti forse l’unico nome degno di nota è quello di Federico Mori. Il classe 2000 continua ad essere impiegato con regolarità in una squadra di alta classifica in Top 14 come il Bordeaux: più di 1000 minuti nella scorsa stagione e già 5 volte titolare in questa prima parte di annata. Tuttavia, rispetto alla concorrenza in Azzurro, Mori è un giocatore che fa bene un numero più limitato di cose: è un ottimo attaccante con il pallone in mano, la cui combinazione di forza e velocità lo rende un problema per ogni avversario, ma deve continuare a lavorare sugli altri aspetti del suo gioco (placcaggio, gioco aereo, comprensione del gioco) per poter essere funzionale alla squadra di Crowley.

Tra le novità, invece, va sottolineata la presenza di Stephen Varney. Fuori da metà Sei Nazioni 2022, il numero 9 continua a trovare pochissimo spazio a Gloucester, ma in nazionale può comunque dire la sua in un ruolo dove nessuno dei protagonisti ha messo il timbro sulla maglia da titolare e dove forse risiedono i maggiori dubbi di Crowley, tant’è che sono ben 4 i mediani convocati.

Il 29 ottobre prossimo il CT diramerà la propria lista definitiva. Quali ulteriori cambiamenti attendersi? Pochi. Matteo Minozzi continua ad essere fuori dai giochi per l’infortunio subito alla prima di campionato, dovrebbe recuperare a fine mese. Marco Riccioni è appena tornato dal proprio grave infortunio ed è giusto che sia gestito al meglio all’interno del proprio club, dandogli il tempo di dimostrare quel che deve per riprendersi l’Azzurro.

Probabilmente la prossima lista di Crowley taglierà uno o due nomi da quella dello scorso 10 ottobre, definendo 33 nomi per le gare con Samoa, Australia e Sudafrica. In quest’ottica, si guarda ai quattro esordienti in lista: Lorenzo Cannone ed Enrico Lucchin possono dare da subito qualcosa a questa squadra ed hanno dimostrato qualcosa in più nelle recenti prestazioni rispetto a Luca Andreani e Gabriele Venditti. Quella dei due zebrati sembra invece una sorta di convocazione da apprendisti. L’ex capitano della under 20 ha un motore che gli permette una intensità in campo e un workrate che non hanno in molti, mentre delle peculiarità del seconda linea abbiamo già detto. Entrambi sono un po’ acerbi per l’arena internazionale, ma potrebbero essere pronti per far parte più stabilmente del gruppo più avanti.

Lorenzo Calamai

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