La conferenza stampa del tecnico e delle ragazze in vista del match decisivo della fase a gironi
Italia-Giappone è il crocevia del Mondiale azzurro. Bisogna vincere non solo per conquistare la qualificazione, ma anche per evitare Inghilterra e Nuova Zelanda ai quarti e continuare a sognare anche una possibile semifinale. In conferenza stampa, il capo allenatore Andrea Di Giandomenico ha spiegato le scelte di formazione fatte in vista della sfida di domenica (ore 1.45 italiane, diretta Rai 2 e Sky Sport)
“Abbiamo lavorato bene in settimana sul recupero delle energie. Giocare a distanza di 7 giorni ci aiuta molto” ha esordito il tecnico: “Ci sono tante conferme rispetto alle due partite precedenti, non bisogna dare nulla per scontato e non sarà una partita semplice, quindi andiamo con quella che riteniamo la miglior formazione possibile, comprese le otto in panchina. Gai non ha ancora recuperato del tutto, ma resta come la settimana scorsa una scelta precauzionale. Se fosse stata la finale avrebbe giocato (ride, ndr) ma siamo abbastanza tranquilli per la settimana prossima”.
Leggi anche: La formazione dell’Italia che sfida il Giappone
Confermare il blocco delle prime due partite introduce anche il tema del recupero delle energie e del rischio di arrivare in debito d’ossigeno alla fase a eliminazione diretta: “La coperta è un po’ corta. Tiri da una parte e rischi dall’altra, ma il lavoro di recupero e gestione fatto dalle giocatrici è davvero di qualità, grazie alla team manager Giuliana Campanella e al preparatore Giovanni Biondi. Quando partita dopo partita ti devi conquistare le cose è sempre complicato, ma siamo fiduciosi di ciò che stiamo facendo” ha risposto il tecnico, che però segnala: “Beatrice Veronese è ancora in dubbio, l’abbiamo messa in formazione perché speriamo di recuperarla, ma vedremo”.
L’assenza di Gai porta alla riconferma di Sara Seye, che era stata la novità di Italia-Canada e durante la quale aveva ben figurato: “Su Seye ribadisco quanto ho detto la settimana scorsa. Abbiamo fiducia in tutte le giocatrici, anche se giustamente notate il fatto che rimaniamo legati a determinate scelte: al momento del bisogno però non esitiamo. È un processo di formazione che porto avanti dal mio punto di vista, e quando serve le ragazze sono pronte. Lei lo ha dimostrato e si è fatta trovare pronta”.
Leggi anche: Coppa del mondo femminile: cosa deve fare l’Italia per evitare Inghilterra e Nuova Zelanda?
Quella vista al Mondiale è l’Italia più brillante dell’ultimo periodo, dopo un Sei Nazioni difficile nel quale non sempre le azzurre sono riuscite a giocare al 100%: “Il Sei Nazioni arrivava dopo le qualificazioni e dopo due anni di pandemia nel quale abbiamo giocato poco e le ragazze si sono viste poco. Un gruppo che lavora a un Mondiale e che sta tanto insieme alla fine performa meglio: è tutto legato al tempo a disposizione per lavorare, e questa estate ne abbiamo avuto molto di più”.
Sono intervenute in conferenza stampa anche alcune giocatrici, tra cui la capitana Elisa Giordano: “Rispetto alle partite contro Canada e Usa abbiamo di fronte una squadra diametralmente diversa, che non ha la stessa fisicità ma ha grande corsa e qualità atletica. Dovremmo cercare di essere più lineari possibili: contro il Canada una mischia andava bene e l’altra meno, mentre dobbiamo portare costanza ed equilibrio al pacchetto”.
La differenza di centimetri e fisico potrebbe essere un punto a favore per le azzurre in mezzo al campo, ma in mischia potrebbe creare qualche problema nell’ingaggio. Silvia Turani però non è preoccupata: “Al di là del fatto che non siamo poi così tanto più pesanti di loro, è un problema facilmente ovviabile con una buona posizione in mischia da nostra e mantenendo una buona tecnica, adattandoci quella che può essere la distanza o l’ingaggio. Speriamo di essere dominanti”.
Sarà una sfida molto diversa dalle prime due, con il Giappone che sviluppa molto di più il suo gioco palla in mano rispetto a Usa e Canada, un po’ come l’Italia stessa. “Quando il simile affronta il simile è sempre più complicato” dice Beatrice Rigoni: “Le loro trequarti sono sicuramente più leggere rispetto a quelle che abbiamo affrontato, ma starà a me e Maddi (Veronica Madia, ndr) fare le scelte giuste e dare il giusto ritmo alla squadra, capitalizzando il lavoro delle nostre avanti. Dobbiamo pensare a noi stesse e a fare il nostro gioco”.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.